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CAMBIA LINGUA

Un enorme Van Gogh-Preziosi al Manzoni

Per chi ama l’arte, sia quella del teatro che quella pittorica impressa sulla tela, per chi vuole scoprirne l’essenza, e per chi si dirime ogni giorno tra l’essere e l’apparire folle di Pirandelliana memoria, lo spettacolo Vincent Van Gogh, l’odore assordante del bianco, in scena al Manzoni di Milano fino al 1 dicembre, è un regalo meraviglioso. Si resta Uun’ora e trenta incollati alla enorme bravura di Alessandro Preziosi e agli altri attori sulla scena, Preziosi che, come aveva raccontato nella conferenza stampa di presentazione, si è completamente compenetrato nell’essere Van Gogh con tutte le due geniali fragilità mostrando una “non follia” pura che cattura e che tutti vorremmo non solo incontrare ma probabilmente possedere. La scena, che racconta il periodo di prigionia di Van Gogh nel manicomio di Saint Paul,  è totalmente bianca, fino alla fine, quando arriva il colore, l’idea è quella di un Van Gogh alla ricerca del suo essere uomo nel colore, ci sta tutto. Ma in questo spettacoio emerge la bravura di Alessandro Preziosi che convince in pieno come sempre e che riesce a esprimere persino la deformità fisica di Van Gogh, la stessa che chi ama questo pittore ama, la stessa che di fatto non sappiamo se fu veramente vera, pur essendo lui, l’attore, tutt’altro che deforme. Insomma una piece da non perdere che ha ripagato l’intensità dell’interpretazione del protagonista e di tutti gli altri attori, primo tra tutti il fratello Theo alias Francesco Biscione. Da non perdere.

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