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Il sistema degli scali ferroviari milanesi: un anno per il nuovo accordo.

Dopo la bocciatura del precedente accordo di programma sugli Scali ferroviari da parte del Consiglio comunale nel dicembre 2015, sono ripresi i contatti fra la nuova Amministrazione, e in particolare l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran, e le Ferrovie dello Stato.

Il sindaco Beppe Sala ha dato la scadenza di un anno per la firma del nuovo accordo, un tempo realistico che deve essere impiegato anche per un maggior coinvolgimento della cittadinanza. In questa direzione, lo scorso 31 agosto alla Festa dell’Unità presso lo Scalo Romana si è svolto un dibattito sul tema. Sul palco, coordinati dal giornalista di Affari Italiani Fabio Massa, c’erano l’assessore all’Urbanistica Pierfrancesco Maran, Carlo De Vito AD di FS Sistemi urbani, l’onorevole Mariastella Gelmini consigliere comunale di Forza Italia, Carlo Cerami Presidente di Investire, Barbara Meggetto Presidente di Legambiente.

Sono stati ipotizzati interventi edilizi e ampie aree verdi.

“Senza un progetto forte e ambizioso, culturale e insieme politico, quella degli scali merci rischia di diventare una gigantesca occasione perduta. E Milano, la nuova Milano, non lo merita”. La pensa così Stefano Boeri, urbanista, architetto e ex assessore alla Cultura di Milano nella Giunta Pisapia, che ha progettato il ‘fiume verde’, un sistema continuo di parchi, boschi, oasi, orti e giardini per lo sport e il tempo libero, legati tra loro dai corridoi verdi realizzati sulle fasce di rispetto dei binari. Un lungo fiume, appunto, che occupi la maggior parte dei sette scali merci. Nella visione di Boeri, sul perimetro delle anse del fiume verde si potranno costruire bordi urbani ad alta densità, ospitando così le attività che oggi mancano nei quartieri di Milano, come le residenze per i giovani e gli studenti, gli spazi di lavoro e artigianato, i servizi culturali e di assistenza al cittadino, l’edilizia sociale e di mercato.

Articolo di Cecilia Canzian

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