Milano, le “Forme archetipiche” di Danio Migliore alla Libreria Bocca
Una mostra a cura di Vera Agosti
Milano, le “Forme archetipiche” di Danio Migliore alla Libreria Bocca.
La Libreria Bocca, in Galleria Vittorio Emanuele II, a Milano è lieta di ospitare la personale di Danio Migliore, Forme archetipe, a cura di Vera Agosti, dal 12 febbraio al 1° marzo 2023 e il suo libro Attraverso i confini del tempo e dello spazio. Saggio sulle forme archetipe, pubblicato da Mimesis Edizioni nel 2019.
“Forme archetipiche”
Le opere dell’artista sono la naturale evoluzione creativa del suo pensiero, contenuto nell’agile volume. La svolta nella sua ricerca artistica e filosofica è stata la visita alla Grotta del Genovese a Levanzo, nell’arcipelago delle Egadi, una sorta di percorso epifanico all’interno di uno stretto corridoio che si apre su una caverna oscura. Il luogo può ricordare il collo e la forma curva di un utero.
Alle pareti, visibili solo con le torce o l’illuminazione artificiale, dipinti a carbone degli uomini primitivi con raffigurazioni antropomorfe degli antenati ancestrali, anche in gruppi di famiglie, animali e piccoli idoli risalenti a 12-13 mila anni fa.
Antiche divinità
Ecco che Danio dipinge su cartone e su stoffa antiche divinità, come la Mater Matuta, dea romana dell’aurora, protettrice delle partorienti, che era stato al centro della sua personale allo Spazio Kryptos di Milano l’anno scorso.
E ancora la dea cartaginese Tanit, l’egizia Hathor, la celebre Venere di Willendorf del Paleolitico e l’idoletto femminile “a violino”, risalente al terzo millennio avanti Cristo. Tutti sono contraddistinti dalla maternità, la fertilità e la prosperità, a cui Migliore guarda con rispetto e attenzione e che artisticamente rappresenta per omaggiare la donna.
L’essenza del femminino
In mostra allora una trentina di figure archetipe femminili, che devono tanto all’essenza del femminino. Sono inedite e realizzate appositamente per l’evento. Schierate nei vani della bacheca della Libreria Bocca ricordano colorate carte dei tarocchi. Ci sono simboli ricorrenti: il melograno, il disco solare, la mandorla mistica, il seno che si trasforma nello spermatozoo originario.
Le immagini sono figurative, ma assolutamente stilizzate, spesso dei colori della terra, del cielo e dell’acqua. Si possono scorgere suggestioni formali dell’arte africana, di cui Migliore è un piccolo collezionista. L’utilizzo di tessuti particolari, un’altra grande passione di Migliore, impreziosisce i pezzi e li attualizza.
Un viaggio letterario tra gli archetipi
Il libro è un affascinante viaggio letterario e filosofico che riassume le tesi di Johann Wolfgang Goethe e la sua lettura fenomenologica del mondo, nonché gli studi di Rudolf Steiner, Carl Gustav Jung e molti altri con uno stile chiaro, sintetico e piacevole. Non mancano i riferimenti alla filosofia antica con Eraclito, Platone e Aristotele e al mondo orientale. Lo scopo è ripercorrere i principi creativi che stanno alla base dei processi formativi e del loro dispiegarsi nel tempo e nello spazio.
Per Migliore, gli archetipi sono quelle forze creative dalle quali tutto ha origine e alle quali tutto farebbe ritorno per attingere sempre nuova ispirazione. È un ciclo incessante di vita-morte e rinascita.
Danio Migliore
Nato a Marsala nel 1985, dove sta allestendo la sua Casa Museo, con dipinti, sculture e cimeli antichi. Specializzato in Arti Visive, indirizzo Pittura, presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, è artista e professore di Arte e Immagine.
La sua ricerca si affianca a un percorso filosofico e spirituale. Si dedica marginalmente anche al video e alla poesia. Ha esposto in diverse mostre in Italia e all’estero.
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