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Ucciso il reporter americano Brent Renaud, stava documentando la crisi dei rifugiati ucraini

La Polizia locale ha riportato la morte del giornalista, ucciso dopo aver attraversato un checkpoint militare

Il reporter Brent Renaud è stato ucciso in Ucraina. Il giornalista americano, che in passato aveva lavorato per New York Times e aveva vinto il Peabody Award per i suo lavori con il fratello Craig, ha perso la vita dopo essere stato colpito da dei proiettili sparati, secondo quanto scritto da diverse fonti dirette, dai militari dell‘esercito russo. Renaud sarebbe stato ferito al collo dopo aver superato un posto di blocco nelle vicinanze della città ucraina di Irpin.

Renaud è morto sotto il fuoco russo, lo racconta un altro giornalista ferito, Juan Arredondo che, come riportato dalla testata The Guardian, ha lavorato per Times e National Geographic.

Arredondo, dal suo letto di ospedale, ha riferito a Internazionale che i giornalisti sono stati attaccati mentre seguivano dei rifugiati. “Avevamo superato il primo ponte ad Irpin” – spiega il fotografo americano. “Stavamo filmando altri rifugiati che scappavano. Siamo entrati in una macchina, Qualcuno si è offerto di portarci all’altro ponte. Abbiamo superato un posto di blocco, e hanno iniziato a spararci”.

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Jane Ferguson, corrispondente di PBS, ha raccontato in un tweet di aver visto il corpo di Renaud a bordo della carreggiata, coperto da un lenzuolo bianco. “I medici ucraini non potevano fare nulla per aiutarlo”, scrive Ferguson, che ha sentito un poliziotto furioso dire “Dite all’America e al mondo cosa hanno fatto ad un giornalista”.

 

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