L’Onu chiede un’inchiesta internazionale sulle fosse comuni a Gaza
Scoperte negli ospedali Shifa e Nasser
L’Onu chiede un’inchiesta internazionale sulle fosse comuni a Gaza.
L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha chiesto un’indagine internazionale sulle fosse comuni scoperte nei due principali ospedali della Striscia di Gaza e si è detto «inorridito» dalla distruzione dell’ospedale Shifa di Gaza e del complesso medico Nasser di Khan Yunis.
In un comunicato stampa, l’Alto Commissario per i diritti umani Volker Türk, ha sottolineato la necessità di «indagini indipendenti, efficaci e trasparenti».
L’agenzia di protezione civile di Gaza ha dichiarato sabato scorso che i corpi di 50 palestinesi sono stati recuperati da una fossa comune presso l’ospedale Nasser a Khan Yunis, dopo i raid israeliani nella zona. Successivi aggiornamenti diffusi dalla stessa agenzia hanno portato a 283 il numero dei corpi recuperati, a due settimane dal ritiro delle forze israeliane dall’area.
E l’Iran accusa Israele: «La terribile notizia del massacro e della sepoltura di massa di centinaia di persone nelle vicinanze dell’ospedale Nasser ha stupito il mondo intero», ha detto il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Nasser Kanani, sottolineando che «il regime israeliano e i suoi sostenitori sono responsabili di tali crimini».
L’esercito israeliano ha smentito le accuse, definendole «infondate», secondo cui avrebbe sepolto dei palestinesi in fosse comuni nell’ospedale Nasser di Khan Yunis, spiegando di aver invece riesumato dei cadaveri nella ricerca di quelli degli ostaggi israeliani.
«Durante l’operazione nella zona dell’ospedale Nasser, nel tentativo di localizzare ostaggi e dispersi, dei corpi sepolti dai palestinesi sono stati esaminati con prudenza e unicamente nei luoghi dove le informazioni di intelligence riferivano della possibile presenza di ostaggi», ha spiegato l’esercito assicurando di «aver preservato la dignità dei defunti». Tuttavia, «i corpi esaminati non erano quelli di ostaggi e sono stati rimessi al loro posto», ha aggiunto l’Idf.
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