Via libera dell’Eurocamera al Patto di stabilità: solo 3 italiani a favore.

È arrivato il via libera definitivo dell’Eurocamera al nuovo Patto di stabilità. La direttiva è stata approvata con 359 voti favorevoli, 166 contrari e 61 astensioni. Nella votazione a Strasburgo pochissimi gli eurodeputati italiani a favore: Lara Comi (Forza Italia) ed Herbert Dorfmann (Svp) per il gruppo del Ppe e Marco Zullo (Renew), oltre a Sandro Gozi, italiano di Renew, ma eletto in Francia con Renaissance. Tutti gli altri si sono o astenuti o hanno votato contro.

Si sono astenuti gli eurodeputati di Fdi, quelli della Lega, quelli di Forza Italia e i colleghi del Pd. Hanno votato contro i Cinquestelle e l’eurodeputato di Renew Europe Fabio Massimo Castaldo (Azione), oltre che Ignazio Corrao (Verdi/Ale). Si è astenuto Nicola Danti di Italia Viva.

«Noi abbiamo sicuramente accettato un Patto di stabilità che abbiamo detto che va migliorato. È una possibilità che c’è quella di vedere se può essere migliorato, non è cosa scandalosa, se leggo bene Gentiloni mi pare che dica più o meno le stesse cose». Così il capogruppo di Fdi alla Camera Tommaso Foti spiega la scelta dell’astensione del centrodestra a Strasburgo a chi gli chiede se non si tratti di una sconfessione dell’intesa siglata da Giorgia Meloni e Giancarlo Giorgetti a margine della presentazione della conferenza programmatica di Pescara del prossimo fine settimana.

Le nuove norme contengono varie disposizioni per consentire più spazio di manovra. In particolare, concedono tre anni supplementari, oltre ai quattro standard, per raggiungere gli obiettivi di un piano nazionale. Su richiesta dei deputati, i paesi con un disavanzo eccessivo o un debito eccessivo possono chiedere una discussione con la Commissione prima di fornire orientamenti sul percorso di spesa. Uno Stato membro può chiedere la presentazione di un piano nazionale riveduto se vi sono circostanze oggettive che ne impediscono l’attuazione, ad esempio un cambiamento di governo.