Di cosa si occupa il centro di assistenza fiscale?
Probabilmente avrete già sentito parlare del CAF, acronimo centro di assistenza fiscale, ovvero il punto di riferimento per qualsiasi cittadino, impiegato o imprenditore, che necessita di assistenza fiscale.
Una definizione semplice, intorno alla quale tutt’oggi ruota ancora molta confusione. Spesso sentiamo parlare del CAF come se fosse un servizio privato a cui solo una determinata fascia di utenti può rivolgersi, o che addirittura comporta costi di servizio esorbitanti.
Una serie di informazioni false che rischiano di indurre in errore, sopratutto coloro che hanno a che fare per la prima volta con la burocrazia ed il fisco italiano.
Andiamo dunque a scoprire insieme tutto ciò che un cittadino dovrebbe sapere sul CAF, dai servizi erogati, fino ai costi veri e propri e alla tutela legale di cui beneficiano coloro che si rivolgono al servizio di assistenza!
I servizi erogati dal CAF
Partiamo innanzitutto chiarendo che la trasmissione dei modelli precompilati, indipendentemente dal soggetto intestatario, viene sempre svolta a titolo gratuito.
Il cittadino al momento della trasmissione in ufficio non dovrà versare alcuna somma di denaro.
E’ infatti l’erario a supportare economicamente la procedura di trasmissione, erogando al CAF un determinato quantitativo denaro per ogni tot di modelli raccolti.
Diversamente è invece per il modello 730, la dichiarazione IMU, il calcolo F24, la registrazione dei contratti d’affitto e le successioni a volture.
Tutti questi servizi hanno un costo da pagare direttamente presso la sede fisica CAF, ed il prezzo varia da regione a regione.
Nonostante i costi siano variabili, stiamo comunque parlando di poche decine di euro al massimo, che ci permetteranno di evitare sia errori nelle dichiarazioni fiscali, che molto tempo sprecato.
I cittadini iscritti ad un sindacato hanno la possibilità di beneficiare di tariffe agevolate, che consentono fino al 60% di risparmio.
Come però ben sappiamo, nessun organo, istituto o centro funziona sempre in maniera perfetta, e possono verificarsi anche errori e fraintendimenti.
Andiamo dunque a vedere cosa succede se il CAF commette errori nello svolgimento della propria mansioni, e come il cittadino può tutelarsi.
Errori del CAF, cosa fare?
Non è sicuramente una situazione usuale, tuttavia in passato è capitato che il CAF mescolasse un po’ troppo le carte, finendo per ritardare dichiarazioni, smarrire moduli precompilati e tanto altro ancora.
Tutte situazioni di cui il cittadino che si rivolge al servizio di assistenza fiscale non è a conoscenza, e che potrebbero finire per costare davvero caro. Fortunatamente la legislazione, o meglio dire il codice civile, corre in aiuto pronunciando l’articolo 1176.
Stando a quanto emanato dall’articolo 1176 il CAF è responsabile in ogni caso delle proprie azioni, ed è tenuto ad agire con la massima diligenza e prudenza in qualsiasi situazione.
Se un errore del CAF ha comportato una perdita di denaro ad un cittadino, una mancata possibilità di guadagno, o semplicemente un danno d’immagine, quest’ultimo può sporgere denuncia e ricevere un adeguato risarcimento.
Attenzione però, in quanto l’articolo non ha validità solo per le operazioni a pagamento, ma copre persino quelle a titolo gratuito.
Ciò significa che la mancata trasmissione di un modulo precompilato può essere denunciata e portata in tribunale al pari di una dichiarazione ISEE calcolata male.
Il CAF non è quindi un organo immune ed al di sopra di tutto, bensì soggetto a sanzioni come qualsiasi tipo di impresa o attività imprenditoriale privata e statale.
Ogni città ha il proprio ufficio CAF, per trovare quello più vicino al proprio luogo di residenza basta una veloce ricerca su internet!
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