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Milano vuole il suo Salone del Libro

Da Torino a Milano: il Salone del libro potrebbe traslocare, già dalla prossima primavera.

E’ noto da tempo l’interesse di Milano per una Fiera internazionale dell’editoria, e in un mercato così poco fiorente com’è quello dei libri, sarebbe difficile immaginare un altro Salone che affianchi quello torinese. Ecco, dunque, l’accelerata per il cambio di sede: dopo che Federico Motta, il Presidente dell’Aie (l’Associazione italiana degli editori) ha dato le dimissioni dal c.d.a. della Fondazione del Libro (uno degli organizzatori del Salone), in questi giorni sono emersi i primi dettagli del progetto dell’Aie. Che è quello, appunto, di creare un salone del libro rinnovato, in cui gli editori possano gestire direttamente i contenuti, definendo programmi e strategie della manifestazione. E’ proprio qui che si gioca la partita: per Motta l’aspetto fondamentale è quello della centralità degli editori e degli operatori del settore. Insomma: non conta tanto dove si farà, ma che tipo di Salone sarà.

Il nuovo interlocutore è Fiera Milano (la sede espositiva sarebbe quella di Rho Fiera) ma la vicenda è complessa perché in gioco ci sono anche equilibri politici: il ministro dei beni culturali Franceschini invita l’Aie a ripensarci, ribadendo come la manifestazione annuale al Lingotto rappresenti una ricchezza per Torino e, d’altronde, anche le istituzioni locali, il Comune e la Regione Piemonte, stanno cominciando a manifestare la propria disponibilità ad affidare la gestione delle prossime edizioni all’Aie.
Tutto è ancora da decidere, quindi. Ma per Milano aggiudicarsi il Salone del Libro sarebbe l’opportunità per costruirsi un ruolo, anche sul piano internazionale, di città del libro, considerando anche che molte case editrici hanno la propria sede qui (in primis i due colossi Modazzoli e Feltrinelli, ma anche il gruppo GeMs, Iperborea, La Nave di Teseo e MarcosYMarcos).
Senza dimenticare gli appuntamenti che già esistono e funzionano. Come Bookcity, che dal 2012 ogni novembre per tre giorni accende la città con un calendario diffuso di eventi, incontri, presentazioni e tavole rotonde.
Come la Milanesiana, il festival voluto da Elisabetta Sgarbi e in corso propio in questi giorni, che in sedici anni ha portato a Milano centinaia di autori, italiani e stranieri.

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Articolo di Lorenzo Giantin

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