fbpx
CAMBIA LINGUA

Brescia, info sul bando d’asta per l’alienazione dell’ immobile Dazio

Brescia, Si procederà alla pubblicazione di bando d’asta per l’alienazione dell’immobile “ex Dazio” (piazzale Arnaldo 1). L’alienazione è prevista nel Piano delle alienazioni e valorizzazioni degli immobili comunali, con un indicazione del prezzo a base d’asta di 377.477 euro.

Lo stabile, con provvedimento del 20/8/2019 prot. n. 4584 del Ministero per i Beni e le Attività Culturali Segretariato Regionale per la Lombardia, è stato decretato di interesse artistico e storico e ne è stata poi autorizzata la vendita. 

L’onere di effettuare i frazionamenti, gli aggiornamenti o le variazioni catastali necessarie relative al recupero del compendio immobiliare dell’asta saranno a carico dell’acquirente.

Segui La Milano sul nostro canale Whatsapp

Saranno ammessi a partecipare alla gara i soggetti in possesso della capacità di vincolarsi contrattualmente che non abbiano contratto la pena accessoria dell’incapacità a contrattare con la Pubblica Amministrazione (art.32 ter ed art.32 quater del c.p.). I partecipanti dovranno inoltre aver effettuato obbligatoriamente un sopralluogo presso l’immobile.

L’asta avverrà mediante offerte verbali in seduta pubblica secondo il sistema dell’estinzione dei cerini.

Non saranno accettate offerte al ribasso rispetto al prezzo a base d’asta.

Ogni concorrente, a garanzia delle obbligazioni assunte con la partecipazione alla gara, deve costituire una cauzione provvisoria per un importo pari al 5% del prezzo a base d’asta indicato nel bando.

 

STORIA, CARATTERISTICHE E CONDIZIONI DELL’IMMOBILE

Oggetto dell’asta è un immobile storico adibito a casello daziario, costruito alla fine dell’Ottocento con parti di fabbricato preesistente demolito in seguito alla sistemazione di piazzale Arnaldo. Il fabbricato  rientra nella categoria degli edifici ad uso pubblico di epoca ottocentesca, nei quali i materiali lapidei e i pilastri a bugnato enfatizzano il ruolo e l’importanza, secondo lo stile neoclassico dell’epoca. Il porticato riprende lo stile di quello del prospiciente mercato dei Grani. La sua presenza, oltre che dalla manifesta ricerca di monumentalità, è giustificata dall’esigenza di verificare in un luogo riparato il contenuto dei mezzi di trasporto. La realizzazione del casello si inserisce poi in una più ampia trasformazione urbanistica della parte orientale della città nel XIX secolo, indirizzata al miglioramento della circolazione di mezzi e merci e al risanamento igienico-sanitario delle aree maggiormente degradate. Il Dazio prende il nome da Porta Torrelunga, toponimo che ricorda un’antica porta già presente nella cinta muraria del 1186.

Nel  1907, con il venir meno delle funzioni daziarie e con la rimozione della cancellata che cingeva la piazza verso est, l’edificio viene destinato ad uso commerciale al piano terra e a residenza al primo piano. Il fabbricato, a pianta irregolare, si articola in due piani fuori terra, con porticato ad uso pubblico sul fronte lungo piazzale Arnaldo, su cui si affacciano tre unità immobiliari poste a piano terra e con l’unico corpo scala a tre rampe a servizio del piano superiore attualmente inutilizzato. Il piano interrato si compone di ampi locali con volte a crociera e pavimentazioni originali in cotto, le cui aperture lungo il fronte nord sono precluse perché murate e parzialmente interrate dalla massicciata a confine con il parcheggio pubblico multipiano.

L’edificio presenta come unico spazio scoperto un cortile interno ad uso esclusivo posto a nord.

Attualmente il fabbricato presenta uno stato di danno strutturale generalizzato, con un importante quadro fessurativo manifestatosi a partire dal 2011.

Le lesioni interessano solai, scale, murature e facciate e si è verificato il sollevamento della pavimentazione originaria dell’interrato dell’immobile.

Riproduzione riservata © Copyright La Milano

×