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Blonde – creazione e distruzione di una diva

Blonde di Andrew Dominik, disponibile su Netflix dal 28 settembre.

Blonde – creazione e distruzione di una diva.

“Blonde” di Andrew Dominik, presentato al Festival del cinema di Venezia ’79, si basa sul romanzo omonimo di Joyce Carol Oates.

“Blonde”/Marilyn Monroe, interpretata da una magistrale Ana De Armas, rappresenta l’inquietante rivelazione di una star e la sua costante ricerca d’identità.

Storia di lacerante disperazione di una diva, che ancor prima di essere donna nutre il desiderio, di essere figlia.

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Il regista offre una dimensione profonda, interiore, della biondapiù amata d’America, incalzando sull’insidioso percorso di autodeterminazione.

Il dualismo introspettivo e il tema del doppio ripercorrono tutta la narrazione in modo affannoso e disturbante. Una difficoltà claustrofobica incapace di trovare equilibrio tra la persona ed il personaggio. Tra l’adulta e la bambina, tra Marilyn Monroe e Norma Jeans (vero nome della giovane).

Una madre fortemente disturbata, che ha tentato di affogarla nella vasca e un padre totalmente assente, hanno ricreato le fiamme di un inferno, respirate e sospirate da Norma Jean, provocandole unannientamento esistenziale. Serva e vittima nelle mani degli uomini che l’hanno bramata, desiderata, voluta e posseduta. Carnefici, che nella maggior parte dei casi, amorevolmente, leidesiderava chiamare “daddy”, configurando palesemente unrichiamo alla lacuna paterna che risiedeva nel suo animo.

Mostri indomabili, forgiati da un carattere edipico che la conducono a commettere cose nelle quali lei stessa non si riconosce. Un continuo dialogo con la sua parte più vulnerabile, che risulta essere castigatore e mortificatore.

Norma Jeans si è data la vita, Marilyn Monroe se la è tolta.

La regia ordisce una trama di autodistruzione della protagonista, di non accettazione, un grottesco aborto indesiderato della sua identità, così come dei suoi feti.

Un film estremo a tratti aggressivo ed oscuro. Un pugno nello stomaco ed una falsa carezza sul viso.

Una continua oscillazione tra illusione e disillusione plasmata dalegami apparenti pronti a farsi bacino di smarrimento e disagio furente, della diva degli anni 50.

Andrew Dominik riesce abilmente a mettere in luce le molteplicipersonalità della “bionda”, che per anni, le sono state cucite addosso dagli occhi di chi la guardava, acclamava ed abusava.

Una vera e propria creazione e distruzione di un’esistenza, di una donna, che chiedeva al Mondo solo di poter essere liberata da una maschera, troppo scomoda e pericolosa.

Blondew di Andrew Dominik, disponibile su Netflix dal 28 settembre.

Blonde – creazione e distruzione di una diva

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