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Modena, Silvio Orlando presenta “La vita davanti a sé” sul palco del Teatro Storchi

Lo spettacolo è atteso martedì 15 e mercoledì 16 febbraio alle ore 20.30

Modena, Silvio Orlando presenta “La vita davanti a sé” sul palco del Teatro Storchi.

Silvio Orlando si confronta con La vita davanti a sé di Romain Gary, scritto nel 1975 con lo pseudonimo di Emile Ajar e ripubblicato nel 2005 da Neri Pozza Editore. In questo adattamento per il teatro, l’attore ci conduce dentro le pagine del libro con la leggerezza e l’ironia di Momò, diventando con naturalezza il bambino protagonista.
Lo spettacolo, diretto e adattato dallo stesso Silvio Orlando che condivide il palco con l’Orchestra Terra Madre, è atteso in due teatri ERT: al Teatro Arena del Sole di Bologna sabato 12 febbraio alle ore 19.00 e domenica 13 alle 16.00, per poi andare in scena al Teatro Storchi di Modena martedì 15 e mercoledì 16 febbraio alle ore 20.30.

La vita davanti a sé, Premio Goncourt 1975, è stato adattato per il cinema nel 1977, diretto da Moshé Mizrahi, con Simone Signoret e Michal Bat-Adam, e poi nel 2020 con la regia di Edoardo Ponti, nel cast Sophia Loren e Ibrahima Gueyè.
Entrambe le versioni hanno fatto incetta di premi: la prima nel 1978 ha ricevuto l’Oscar come miglior film straniero e il David di Donatello a Simone Signoret come migliore attrice straniera; la seconda nel 2021 il Nastro di Platino ai Nastri d’Argento, il David di Donatello come migliore attrice a Sophia Loren e il Golden Globe per la miglior canzone originale di Laura Pausini.

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Un romanzo ancora attualissimo che racconta la storia di Momò, bimbo arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea che ora sbarca il lunario prendendosi cura degli “incidenti sul lavoro” delle colleghe più giovani. Silvio Orlando ci conduce dentro le pagine del libro con leggerezza e ironia, dando vita a uno spettacolo dove la commozione e il divertimento si inseguono.

Romain Gary ha anticipato il tema della convivenza tra culture, religioni e stili di vita diversi in un’Europa dove i flussi migratori si innestano sulla crisi economica, generando nuove e antiche paure soprattutto nei ceti popolari. Lo spettacolo quindi spinge a chiedersi quale sia la funzione che può e deve avere il teatro in questo spaccato sociale? Può raccontare storie emozionanti, commoventi e divertenti, può chiamare per nome individui che ci appaiono come massa indistinta e angosciante, come Momò e Madame Rosa.
Raccontare la loro storia, come un disperato abbraccio contro tutto e tutti appare allora necessario e utile.

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