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QUANDO IL DERBY SI GIOCAVA A CHIASSO – STORIA E ANEDDOTI DELLA STRACITTADINA

18 ottobre 1908. È questa la data del primo derby di Milano. Curiosamente la partita viene giocata in Svizzera, a Chiasso, e vince il Milan per 2 a 1 contro un squadra, quella dei nerazzurri, nata appena sette mesi prima. Di quella partita non ci sono troppe certezze, l’unico dato assodato sembra il risultato perché dell’Inter non si sa neppure la formazione e non ci sono certezze sul marcatore, che dovrebbe essere stato Enrico du Chêne de Vère, mentre per i diavoli a segnare furono Lana e Forlano. Il primo decennio della storia, anche se vede un fragoroso 5-0 dell’Inter, in casa del Milan, è periodo di dominio quasi schiacciante del Milan, squadra nata prima dell’Inter (all’epoca del primo derby erano già tre gli scudetti vinti dai rossoneri) che si era appena formata proprio da una costola dei diavoli. I giocatori sono milanesi e pagano una quota sociale per giocare. Il calcio, prima della Grande Guerra, è passatempo ancora poco noto.

I primi stadi

Come scrive Enrico Tosi, uno dei massimi esperti di storia del Milan e della stracittadina in Milan-Inter storia e gloria del derby di Milano, gli stadi hanno tribunette di legno e San Siro non esiste ancora. Il Milan gioca prima al Trotter (più o meno dove ora ci sono i binari che escono dalla stazione centrale), poi all’Acquabella, nei pressi di Viale Argonne, in Via Fratelli Bronzetti o a Porta Monforte, mentre l’Inter ha il suo primo campo a San Cristoforo, sul Naviglio Grande, e poi in Via Goldoni. Le partite di cartello, però, si spostano presto all’Arena Civica. Con un piccolo particolare: quando piove i campi diventano fango puro. Durante gli anni della guerra, paradossalmente, con i collegamenti tra le città del nord sempre più saltuari, il numero dei derby milanesi aumenta. È nel dopoguerra e con l’inizio dell’era fascista che il derby inizia a diventare cosa seria. Intanto cambiano gli stadi, soprattutto quello del Milan, che si sposta prima in Viale Lombardia e poi a San Siro, dove viene inaugurato quello che è l’antenato dell’attuale Meazza: un impianto all’avanguardia per i tempi, con un unico anello ma una capienza di 50.000 spettatori. L’Inter rimane invece in Via Goldoni, dove lo stadio, riammodernato, funzionerà fino agli anni ’30. Intitolato a Virgilio Ferrari, capitano nerazzurro caduto sul Carso.

Arrivano il trainer e l’Ambrosiana

I giocatori non sono più solo milanesi, ma anche di altre regioni e fa la sua comparsa qualche straniero, insieme alla figura del ‘trainer’. Con l’arrivo del fascismo l’Internazionale dal 1928 diventa Ambrosiana in seguito alla fusione con l’Unione Sportiva Milanese. La Federazione non vuole tre squadre milanesi nella massima serie: questa la motivazione ufficiale, ma in realtà il nazionalismo del regime poco si conciliava con quel nome… Fu così che la maglia rimase quella dell’Inter, ma con lo stemma a scacchi bianconeri (sì…) dell’USIM. Il Milan si trasforma da Milan Football and Cricket Club in Football Club Milan e poi nel 1939 dovrà italianizzarsi in Milano. Con il cambio del nome l’Inter prende il sopravvento sui cugini. Il 6 ottobre 1929 viene giocata la prima giornata del primo Campionato di Serie A. Sono gli anni dei due titoli mondiali italiani (’34 e ’38) e l’ossatura di quella squadra è costituita da giocatori nerazzurri. Giuseppe Meazza è un personaggio e la fama dell’Inter arriva in tutta Italia, mentre il Milan al contrario rimane un fenomeno milanese. Per quasi un decennio i rossoneri non sono in grado di aggiudicarsi un derby di campionato.

Bauscia e casciavitt

È di questo periodo la nascita dei due celebri soprannomi dei tifosi, ancora in voga: bauscia e casciavitt. L’Inter raccoglie i suoi tifosi, più numerosi, soprattutto tra la borghesia, i signori, gli sciur, mentre il Milan ha simpatizzanti soprattutto tra artigiani e bottegai. I primi abitano in centro, i secondi tra le case di ringhiera. I tifosi nerazzurri diventano bauscia perché hanno di che andare fieri dei risultati della loro squadra. È anche il periodo in cui il Milan gioca stabilmente a San Siro e l’Inter all’Arena Civica. I fasti però finiscono presto: durante la Seconda Guerra Mondiale la maggior parte dei giocatori sono al fronte e le due squadre milanesi devono accettare il confronto con squadrette di provincia. Ma il derby non viene meno e se ne gioca anche uno dieci giorni prima del 25 aprile 1945.

(1) continua

Una formazione del Milan degli anni Venti dal libro Milan-Inter storia e gloria del derby di Milano, di Enrico Tosi

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