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"Bellotto e Canaletto. Lo stupore e la luce" alle Gallerie d'Italia di Milano

Si apre una lunga stagione a Milano di esposizioni artistiche di grande rilievo, storico, contenutistico e poetico con la mostra dedicata a Bellotto e a Canalletto, “Bellotto e Canaletto. Lo stupore e la luce”, che inaugura il 25 Novembre presso le Gallerie d’Italia di Milano. Parla di “grandi mostre” realizzate dalle Gallerie d’Italia Giovanni Bazoli, presidente emerito di Intesa Sanpaolo, sottolineando come grazie al contributo di collezionisti e ai prestiti di altri Musei, i “massimi interpreti del vedutismo”, Canaletto e Bellotto, potranno avere il loro accesso nel capoluogo lombardo. Il vedutismo ripercorre un periodo nella letteratura della storia dell’arte che possiamo dire affascinante esteticamente e riferimento, tecnico quanto poetico, per diversi artisti, confermando la portata fondamentale di una stagione di alta creatività e di capacità di narrare attraverso cromie sapientemente utilizzate paesaggi urbani o naturali, spesso tra loro affiancati, in una dimensione molto veritiera e realistica dell’aspetto topografico e precisa nella lettura del particolare ritratto, esaltando la caratteristica suggestiva del luogo, molti vedutisti sono veneti e agiscono a Venezia, città dalla bellezza universale e ripresa tramite la forza descrittiva della luce, elemento naturale primario.

La mostra è curata da Bozena Anna Kowalczyk e sarà disponibile fino al 5 Marzo 2017. “Bellotto e Canaletto. Lo stupore e la luce” apre una lunga rassegna di appuntamenti con i colossi della storia dell’arte, tanto da vedere il Sindaco del Comune di Milano, Giuseppe Sala, presente alla conferenza stampa di presentazione della mostra, il 18 Ottobre, invitare “tutti a venire a Milano per Natale” per l’ottima ed eccellente offerta artistica che la città offrirà al pubblico, consegnandoci “un tenore culturale assolutamente straordinario”. Si anticipano, così, i prossimo appuntamenti con i grandi nomi della storia dell’arte, iniziando con l’esposizione a Palazzo Reale di opere di Rubens, dal 27 Ottobre al 27 Febbraio 2017, e a Palazzo Marino del Polittico della Madonna della Misericordia di Piero della Francesca, oltre all’arrivo in città di Caravaggio che occuperà tutto il 2017 con mostre ed esposizioni.

Un centinaio di opere, dipinti, disegni e incisioni, saranno esposte al pubblico presso Gallerie d’Italia nella mostra “Bellotto e Canaletto. Lo stupore e la luce”, un terzo delle opere saranno proposte in anteprima nazionale, provenienti da musei italiani, Pinacoteca di Brera, Museo di Capodimonte, Museo Correr di Venezia, e internazionali, ricordiamo il Museo Thyssen Bornemisza di Madrid, l’Hermitage di San Pietroburgo, The Metropolitan Museum of Art di New York, The J. Paul Getty Museum di Los Angeles. Antonio Canal, detto “il Canaletto” e il nipote Bernardo Bellotto sono i protagonisti della mostra, l’uno maestro dell’altro, vedendo l’allievo, che nasce a Venezia e morirà a Varsavia in Polonia, superare il proprio formatore, tanto da renderlo erroneamente conosciuto a Varsavia, città in cui si trasferirà per ultimo, come “Canaletto”, già apprezzato dai collezionisti e dagli esponenti culturali della Milano illuminista, quella in cui Bellotto si troverà a vivere e a operare e in cui si trasferirà nel 1744 alla giovane età di ventidue anni, dopo un lungo periodo trascorso nella bottega dello zio, Canaletto. Bellotto è stato riscoperto grazie a una ricerca più approfondita condotta nella sua abitazione, rendendo noto l’alto livello intellettuale dell’artista e palese la portata autonoma e autorevole dell’autore: sono stati rinvenuti migliaia di volumi custoditi nella sua biblioteca, testi di Scipione Maffei, di Muratori e pubblicazioni illustrate con i disegni di Borromini e altri autori. Bellotto affiancava un aspetto artigianale alla sua produzione artistica, dato che molte opere venivano realizzate direttamente da lui stesso nella sua stamperia fatta di torchi per la stampa di disegni e di strumenti per le incisioni.

La stessa curatrice ci apporta la sostanziale differenza tra Canaletto e Bellotto: il primo più illuminista e razionalista nelle sue inquadrature prospettiche, il secondo più verista nella ripresa di paesaggi urbani dalle suggestive e precise architetture. La mostra è organizzata da Intesa Sanpaolo in sinergia con i musei di Dresda, di Varsavia e con il Castello Sforzesco di Milano. Il Sindaco Giuseppe Sala sottolinea come la mostra “Bellotto e Canaletto. Lo stupore e la luce” acquisti, come quella realizzata lo scorso anno su Hayez, sempre alle Gallerie d’Italia, “un tocco di originalità” non essendo “la solita rassegna” che, oltre a “garantire un’emozione imperdibile attraverso i capolavori esposti” possa esprimere una “lezione di metodo, della capacità di Milano di collaborare con le città d’arte, a livello nazionale e internazionale”.

Articolo di Alessandro Rizzo

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