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Milano, con Sala, Liliana Segre e Roberto Jarach per non dimenticare il passato e contrastare l’indifferenza.

Al memoriale della Shoah le schede del censimento degli ebrei milanesi disposte dal regime fascista, il Fondo Israelita

Milano, con Sala, Liliana Segre e Roberto Jarach per non dimenticare il passato e contrastare l’indifferenza.

Risale al 17 novembre 1938, con il Regio decreto Legge 17 novembre 1938 numero 1728 contenente i “Provvedimenti per la difesa della razza italiana”, l’inizio ufficiale della persecuzione generalizzata degli ebrei in suolo italiano. Fu la compilazione dei fascicoli relativi al censimento degli ebrei, disposta dal regime fascista, per avere una reale consistenza numerica della presenza ebraica in Italia, Il primo atto ufficiale di discriminazione nei confronti dei cittadini ebrei residenti a Milano e la preparazione ufficiale delle successive persecuzioni. Cominciò  il 22 agosto del 1938, dopo le disposizioni generali inviate a tutti i prefetti del Regno, sotto la supervisione dalla Direzione generale della Demografia e razza (Demorazza) che la richiese a ogni singolo comune.
Alcuni anni fa sono stati ritrovati e riportati alla luce e alla memoria i fascicoli del censimento degli ebrei milanesi, celati in un sotterraneo dell’Anagrafe del Comune di Milano – il cosiddetto Fondo Israelita. Un estratto di queste carte dal valore inspiegabile (conservate stabilmente nella Cittadella degli Archivi), per volontà del Comune di Milano, sarà visibile e visitabile fino al prossimo 17 dicembre al Memoriale della Shoah di Milano, il binario 21 sotterraneo da dove gli ebrei milanesi partirono per i campi di sterminio. Tornarono in 44.
Il Fondo Israeliti, come migliaia di altri documenti fondamentali della città, è conservato alla Cittadella degli Archivi dove ritornerà alla fine dicembre.

Ieri, 17 novembre, anniversario dell’approvazione del decreto destinato a divenire la legge “per la difesa della razza italiana”, il Sindaco di Milano Giuseppe Sala, la senatrice a vita Liliana Segre e il Presidente del Memoriale della Shoah di Milano Roberto Jarach hanno mostrato i documenti. Tra le 4mila schede di famiglia rinvenute e osservabili oggi anche quella della famiglia Segre: sul foglio con l’intestazione del Comune di Milano i nomi di papà Alberto, del nonno Giuseppe e della nonna Olga e della piccola Liliana. Il progetto è nato grazie alla collaborazione dell’assessora ai Servizi civici, Gaia Romani e nell’ambito di Milano è Memoria che il Comune di Milano ha scelto per raccontare, ricordare e trasmettere alla cittadinanza eventi e persone che hanno segnato vita e storia della città.

Il nostro dovere è non dimenticare – ha comunicato il Sindaco di Milano, Giuseppe Sala – e testimoniare la verità con parole e atti. Questo abbiamo voluto fare fin dal momento in cui abbiamo ritrovato nei sotterranei dell’Anagrafe i fascicoli del Censimento degli ebrei milanesi e altri documenti in cui- nero su bianco – veniva scritta la storia di migliaia di persone condannate alla deportazione dalla dittatura nazifascista. Oggi, giorno in cui nel 1938 la terribile macchina dello sterminio iniziò anche in Italia, abbiamo deciso di essere qui al Memoriale della Shoah con questi documenti, segno tangibile di una verità che non può essere cancellata da nessuna forma di indifferenza e ignoranza, intellettuale ed umana”.

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“Per me – ha espresso la senatrice a vita, Liliana Segre – è una grande emozione vedere qua questi documenti. C’è una linea ideale che collega la schedatura degli ebrei, la firma delle leggi razziali, il Binario della Stazione Centrale da cui partii insieme alla mia famiglia, e i cancelli di Auschwitz. Il fatto che gli studenti che vengono in visita possano vedere in maniera chiara come le deportazioni non sarebbero state possibili senza il lavoro di cittadini, politici e burocrati, i cosiddetti ‘bravi italiani’, rende evidente un messaggio: è la crudeltà dell’indifferenza ad averci cacciati da scuola, costretti fuori dagli uffici, caricati sui vagoni, portati a morire nei campi di sterminio. Oggi questi documenti sono soprattutto un monito, un invito a non ripetere lo stesso errore. La mia speranza è che sempre più persone possano venire qua, a raccogliere il testimone. Per questo è fondamentale la collaborazione con il Comune, come in questo caso, che aiuti a far conoscere sempre di più questo luogo, con iniziative come questa e un impegno nel segnalare con una cartellonistica sempre più evidente”.

“Questo è un luogo che vive molto delle scuole che lo frequentano, degli studenti che lo visitano – ha poi continuato Roberto Jarach, Presidente del Memoriale della Shoah -. Avere oggi presenti un gruppo di giovani ragazzi ci ha ricordato quale debba essere la nostra prima missione: la costruzione di un’educazione civica basata sulla consapevolezza del passato, e rivolta al futuro. Avere qua per un mese i documenti del censimento (o meglio ancora, schedatura) degli ebrei del 1938 ci mette davanti a una verità inequivocabile: agire ogni giorno per educare i più giovani vuol dire far sì che quelle vicende non possano ripetersi. Speriamo che questo sia solo il primo di tanti momenti di collaborazione con la Cittadella degli Archivi: partire dalle fonti, dai documenti, dalle foto, dice molto di chi siamo oggi. Per questo abbiamo accolto con piacere la proposta del Sindaco Sala, e del Comune in generale: impegnarsi insieme vuol dire far sì che davvero i cittadini di Milano possano sentire questo luogo come proprio, come parte della propria storia e della propria quotidianità”.

Le carte, situate simbolicamente presso il Memoriale della Shoah in ricordo del triste anniversario dell’emanazione della legislazione antiebraica, sono state oggetto di un lungo e attento lavoro di riordino, ricondizionamento e inventariazione ad opera di Cittadella degli Archivi, Università degli Studi di Milano e CDEC, che ha concesso di esporre al grande pubblico il funzionamento della atroce macchina persecutoria messa in moto dal regime fascista a livello sia centrale sia periferico e le conseguenze che lo strumento produsse sulla vita di migliaia di persone.

Il Fondo Israeliti nella sua interezza è sempre consultabile, previa richiesta scritta all’indirizzo Cittadellaarchivi@comune.milano.it, presso la Cittadella degli Archivi del Comune di Milano di via Gregorovius 15, dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle ore 20.
I documenti selezionati ed esposti dal 17 novembre al 17 dicembre 2022 sono:
– Pratica di avvio del “Censimento degli Israeliti” Fascicolo 16/1949, Serie Presidenza;
– Registri “Israeliti” n.11 e n.12 del 1939 con le annotazioni di denuncia di appartenenza alla razza ebraica;
– Volume “Rubrica degli ebrei residenti a Milano” 1942;
– 1 busta di censimento contenente 46 schede anagrafiche di famiglia;
– Scheda anagrafica della famiglia Segre

 

Milano, con Sala, Liliana Segre e Roberto Jarach per non dimenticare il passato e contrastare l'indifferenza.

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