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Giorgia Meloni vola a Tunisi: al centro della discussione la questione migranti

Lo scopo di Meloni: sbloccare i fondi europei

Giorgia Meloni vola a Tunisi: al centro della discussione la questione migranti

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ieri, martedì 6 giugno, è arrivata a Tunisi per una visita di Stato da concludere in giornata. Lì incontrerà sia il presidente del Paese, Kais Saied, che da mesi porta avanti una svolta autoritaria, sia la premier Najla Bouden. La visita sarebbe stata organizzata nel giro di due giorni, dopo che venerdì Meloni ha sentito Saied per telefono. Al centro della discussione ci sarà la questione migranti: la Tunisia è diventato uno dei principali Paesi di partenza, tra la fine dello scorso anno e l’inizio di questo, per chi tenta di attraversare il Mediterraneo.

Il punto, come Meloni ha ribadito in più occasioni, è che la Tunisia si trova in una situazione economica decisamente complicata: il tasso di disoccupazione è al 16%, il debito pubblico è a livelli altissimi, l’economia è stagnante, insomma il rischio di una bancarotta non sembra così lontano. Dall’Unione europea è in sospeso un pacchetto di aiuti da oltre 450 milioni di euro, mentre il Fondo monetario internazionale ha approvato ad ottobre un piano da 1,9 miliardi di dollari per lo stesso scopo. Il problema è che Saied ha rifiutato di ricevere i soldi del Fmi, perché in cambio il Fondo richiederebbe al Paese di attuare alcune riforme per ridurre il suo debito pubblico.

Lo scopo di Meloni, quindi, sarebbe di sbloccare i fondi europei e magari ottenere dal Fondo monetario internazionale un pagamento a rate: alcuni soldi alla Tunisia subito, altri quando le riforme saranno avviate. La posizione del governo italiano, sul tema, è che sia meglio venire incontro al Paese nordafricano per evitare conseguenze più gravi in futuro: “Se questo governo va a casa noi abbiamo presente quali possano essere le alternative? Credo che l’approccio debba essere pragmatico, perché altrimenti noi rischiamo di peggiorare situazioni che sono già compromesse”, ha dichiarato al G7 due settimane fa.

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La Tunisia è considerata importante su più fronti.

C’è la questione migranti, come detto, su cui un Paese con meno problemi economici potrebbe – secondo l’Italia – intervenire con più efficacia per frenare le partenze, e potrebbe stipulare con Roma degli accordi per regolare gli ingressi legali dei suoi cittadini. Anche perché dalla Tunisia in passato non si sono imbarcati solo migranti dall’Africa sub-sahariana, ma anche dei tunisini che cercavano condizioni migliori. Il prezzo da pagare sarebbe il finanziamento di un governo che appare sempre più illiberale e sempre meno democratico: un prezzo che però secondo l’esecutivo di Giorgia Meloni non sembra considerare troppo alto.

Ma la Tunisia ha un ruolo importante anche sul piano energetico. Il gas che arriva dall’Algeria, il primo fornitore dell’Italia dopo l’allontanamento dalla Russia, deve anche attraversare un gasdotto che passa in Tunisia per quasi 400 chilometri e poi giunge in Sicilia. Una struttura che l’Italia ha tutto l’interesse a tutelare, anche mantenendo buoni rapporti con Tunisi. In più, è in lavorazione da alcuni anni un progetto di elettrodotto sottomarino che colleghi i due Paesi: l’opera è stata approvata dall’Ue lo scorso dicembre, e potrebbe legare ancora di più Italia e Tunisia.

“Nel pieno rispetto della sovranità tunisina ho raccontato al presidente Saied degli sforzi che un Paese amico come l’Italia sta facendo per cercare di arrivare a una positiva conclusione dell’accordo tra Tunisia e Fmi, che resta fondamentale per un rafforzamento e una piena ripresa del Paese”.

“Anche a livello di Ue l’Italia si è fatta portavoce di un approccio concreto per aumentare il sostegno alla Tunisia sia nel contrasto alla tratta di esseri umani e all’immigrazione illegale – ha detto Meloni dopo il bilaterale con il presidente Saied -, ma anche per un pacchetto di sostegno integrato, di finanziamenti e di opportunità importanti a cui sta lavorando Bruxelles.
Sono molto grata alla Commissione europea. Per accelerare l’attuazione di questo pacchetto dell’Ue ho dato al presidente Saied la mia disponibilità a tornare presto qui in Tunisia anche insieme alla presidente Ursula von der Leyen”.

“Italia e Tunisia sono due nazioni storicamente legate, due nazioni amiche, che hanno legami molto antichi e che devono saper cooperare insieme, sempre di più sempre meglio. Così come noi intendiamo fare”, ha spiegato ancora Meloni nella dichiarazione.

“La stabilizzazione del quadro politico e di sicurezza, la crescita della democrazia in Tunisia è ovviamente indispensabile, per la Tunisia ma anche per l’Italia, e perché si possa insieme raggiungere potenziali che sono straordinari dal nostro punto di vista – ha aggiunto Meloni -. In questo che è sicuramente un periodo di difficoltà del quadro internazionale, per la Tunisia e tutta la regione, io ho voluto confermare al presidente Saied il sostegno dell’Italia a 360 gradi, il sostegno ad esempio al bilancio tunisino, l’apertura di linee di credito a favore soprattutto dello sviluppo, partendo dalla piccola e media impresa fino al settore agroalimentare. È un ulteriore impegno che si aggiunge ai numerosi progetti di cooperazione italiana nel Paese, che ammontano a 700 milioni di euro nel loro complesso, e focalizzano l’attenzione sui settori prioritari, agricoltura, istruzione, formazione professionale, la sanità, i servizi di base”.

“C’è anche l’ipotesi che abbiamo discusso con il presidente Saied di una conferenza internazionale a Roma sul tema della migrazione e dello sviluppo – ha detto Meloni dopo il bilaterale – per cercare di mettere assieme tutte le necessità legate a un fenomeno che è sicuramente molto imponente e va affrontato a 360 gradi”. “Faremo del nostro meglio – ha aggiunto – per immaginare un evento di questo tipo nel minore tempo possibile”.

“Sono molto felice di parlare con lei dei nostri problemi. Lo dico a voce alta, oggi lei è una donna che dice a voce alta ciò che altri pensano in silenzio”. Con queste parole il presidente della Repubblica di Tunisia Kais Saied ha accolto la premier Giorgia Meloni al Palazzo presidenziale di Cartagine, dove i due hanno avuto un incontro durato circa un’ora e 45 minuti.

“Sono molto felice di essere qui”, ha detto Meloni stringendo la mano al leader tunisino, come si vede nelle immagini diffuse da Palazzo Chigi.

“Dobbiamo aumentare la cooperazione con la Tunisia, è un partner chiave, i numeri di partenze verso l’Italia non sono sostenibili, la visita di Giorgia Meloni oggi è cruciale perché l’Italia gioca un ruolo costruttivo nelle nostre relazioni con Tunisi, su questo la Commissione e Roma sono alleate nell’aumentare la cooperazione con questo Paese”. Lo ha detto la commissaria agli Affari Interni Ylva Johansson durante un punto stampa.

“Dopo la mia missione abbiamo visto un calo significativo di partenze dalla Tunisia ma è incerto se questo sia duraturo”.

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