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Folla sui Navigli, arriva l’ultimatum di Sala: ‘O le cose cambiano o chiuderò i Navigli’

“Sono incazzato. Non è un gioco, non permetterò che l’1 per cento di chi non ha testa metà in difficoltà tutti”

 

Milano, 08 Maggio 2020 – Nel suo video-messaggio quotidiano, pubblicato sulle proprie pagine social da Palazzo Marino, il Sindaco di Milano, Beppe Sala non usa mezze misure e le manda a dire ai “quattro scalmanati” che circolavano nella giornata di ieri lungo i Navigli senza mascherine.
Il primo cittadino è quanto mai deciso a mettere un freno e utilizza parole e toni duri.  In gioco c’è la ripresa e il lavoro che serve soprattutto ad arginare un’altra crisi, quella economica e sociale.

“Quando c’è da ringraziare i milanesi per il loro comportamento virtuoso io sono sempre il primo a farlo e mi piace anche. – Esordisce il Sindaco – Però ci sono dei momenti in cui c’è da incazzarsi e questo è uno di quelli: le immagini di ieri lungo i Navigli sono vergognose.
Non permetterò che quattro scalmanati senza mascherina, uno di fianco all’altro mettano in discussione tutto ciò. Potevamo essere inconsapevoli non pienamente consapevoli due o tre mesi fa e anch’io lo sono stato ma ora no dopo tutto quello che abbiamo visto”.

Il Comune invierà più vigili a presidiare la Darsena e dintorni. È quello che conferma anche la vicesindaca con delega alla Sicurezza, Anna Scavuzzo: “Abbiamo bisogno di capire che le esagerazioni non portano a nulla di buono. E siccome la lezione la abbiamo imparata con l’esperienza, i Navigli che pullulano di persone tutte vicine vicine e senza mascherina, bevendo e scherzando come fossimo nella fase 8… anche no. Noi avremo più vigili e il prefetto ha già promosso un coordinamento della presenza delle forze dell’ordine. E ciascuno ci metta testa: ne abbiamo tutti bisogno”.

Ed ecco, appunto, l’ultimatum di Sala: “Sono un politico dei fatti: o le cose cambiano oggi, non domani, non è un penultimatum è un ultimatum, o domani prenderò provvedimenti. Chiudo i Navigli e poi lo spiegate voi ai baristi perché non possono lavorare”.
Un avvertimento che, però, si incrocia ancora con un appello al senso di responsabilità di tutti: “Questo non è guardie e ladri, non è un gioco. Non possiamo permettercelo in una città da 1,4 milioni di abitanti e 1.700 chilometri di strade, ma non permetterò che l’1 per cento di chi non ha testa metà in difficoltà tutti”

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