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Consiglio dei Ministri a Cutro, il governo approva il nuovo decreto migranti. Meloni: «Cercheremo gli scafisti in tutto il mondo»

Peluche lanciati contro le auto di Meloni, Salvini e Tajani. I manifestanti: “Assassini”. In conferenza stampa tensione tra la Premier e i giornalisti

Consiglio dei Ministri a Cutro, il governo approva il nuovo decreto migranti. Meloni: «Cercheremo gli scafisti in tutto il mondo».

“Cutro non difende Piantedosi”, “Il governo arriva. I morti rimangono”. È con queste scritte – comparse all’alba sulla provinciale da Crotone a Cutro e poi rimosse nel pomeriggio – che inizia la lunga giornata del governo, giunto nella cittadina calabrese per il Consiglio dei Ministri straordinario dopo la strage.

Il sindaco di Cutro Antonio Ceraso, per gestire l’ordine pubblico e dopo che gli esponenti dei Cobas e di altre associazioni avevano annunciato una manifestazione autorizzata proprio durante il Consiglio dei Ministri, con un’ordinanza che dispone la chiusura di tutti i negozi e le attività commerciali, blinda il paese.

La Premier Meloni atterra a Crotone e arriva in Municipio a Cutro alle 16, accolta dagli applausi delle persone presenti e dalle proteste di alcuni manifestanti che hanno lanciato dei peluche contro le auto istituzionali. “Assassini”, si sente urlare mentre i membri del governo salutano le autorità locali.

peluche

Poi, mentre le Forze dell’Ordine tentano di contenere il corteo delle proteste, la Presidente del Consiglio inaugura una targa in ricordo delle vittime del naufragio all’ingresso del comune di Cutro.

Intanto, oltre 40 associazioni della società civile italiana ed europea presentano un esposto collettivo alla Procura di Crotone per “chiedere di fare luce” sulla strage, “costata la vita ad almeno 72 persone, tra cui molti bambini”. Tra i firmatari Emergency, Sos Mediterranee e Legambiente, ma anche Open Arms. “Vogliamo dare il nostro contributo all’accertamento dei fatti, non ci possono essere zone grigie su eventuali responsabilità nella macchina dei soccorsi”.

Quando il Consiglio dei Ministri inizia, già circola la bozza del nuovo decreto migranti. La riunione si conclude poco dopo le 17.30 e il governo annuncia il via libera alle nuove norme (approvate all’unanimità). Per illustrarne i contenuti, Meloni, Salvini, Tajani e gli altri Ministri competenti vanno in conferenza stampa subito dopo la fine della seduta.

governo meloni

«Abbiamo voluto celebrare qui il Consiglio dei Ministri perché all’indomani della tragedia del 26 febbraio volevamo dare un segnale simbolico e concreto». Esordisce così Giorgia Meloni.

Poi continua: «La nostra risposta a ciò che è accaduto è una politica di maggiore fermezza. Abbiamo licenziato un decreto legge che affronta questa materia e lo abbiamo fatto per ribadire che siamo determinati a sconfiggere la tratta di esseri umani responsabile di questa tragedia».

La conferenza stampa inizia sottotono, poi, dopo gli interventi dei Ministri competenti, la Premier ingaggia un botta e risposta con i giornalisti presenti. La polemica si concentra, come prevedibile, sul mancato soccorso e sulle responsabilità politiche del naufragio.

Dopo una serie di domande incalzanti, la tensione tra il governo e i cronisti sale ancora. Così Meloni sbotta: «Non accetto l’idea che ci siamo voltati dall’altra parte». La Presidente tenta, a questo punto, di ricostruire di nuovo quanto accaduto il 26 febbraio. Salvini, Tajani e gli altri ministri provano a darle manforte per rispondere a chi accusa il governo di non aver fatto abbastanza. Con Piantedosi che rimanda al contenuto della sua informativa alle Camere.

Ecco, nel dettaglio, alcune novità introdotte dal decreto.

I reati commessi dagli scafisti saranno perseguibili anche all’estero: ora rischieranno fino a 30 anni di carcere. Verranno ripristinati i decreti flussi, che saranno triennali. Il messaggio del governo è chiaro: “In Italia non converrà entrare illegalmente”.

Viene annunciata anche la cancellazione della protezione speciale. Alcuni commentatori lo avevano già previsto. Sarebbe una concessione alla Lega che, da giorni, preme per il ritorno ai decreti Salvini. In compenso, però, verrebbe facilitato il rinnovo dei permessi per chi già risiede in Italia regolarmente.

Il Ministro dell’Interno Piantedosi aggiunge: «Per garantire il potenziamento dei Centri di permanenza per il rimpatrio, abbiamo previsto una semplificazione delle procedure previste dalle norme sui contratti pubblici per la pianificazione e la realizzazione di eventuali nuove strutture».

meloni e salvini

«Conto con oggi che si metta la parola fine alle polemiche indecorose per un Paese accogliente e solidale come l’Italia, che ha conosciuto l’immigrazione». Così il Ministro dei Trasporti e delle Infrastutture Matteo Salvini sempre durante la conferenza stampa al termine del Cdm.

In realtà, lo scontro tra il governo e i giornalisti va in scena fino alla fine della conferenza. Rispondendo a chi le chiedeva perché non fosse andata dai familiari delle vittime, Meloni prima si difende, dicendo: «Ho finito adesso il Cdm». Poi, incalzata nuovamente, dichiara: «Possiamo andare tranquillamente, ci vado volentieri».

Un’ultima polemica che termina con una nota, diffusa dal governo alcuni minuti prima della partenza della Premier e dei Ministri da Cutro: “Meloni, inviterà nelle prossime ore i familiari delle vittime della tragedia di Cutro a Palazzo Chigi”.

A sera, quando ormai si spengono i riflettori a Cutro, circa 1.500 persone, sbarcate nelle ultime 24 ore a Lampedusa, si accalcano in un hotspot già affollatissimo.

proteste

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