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Migranti, recuperati altri due corpi a Cutro: una bambina di 3 anni e una donna. Piantedosi: «Fraintese mie parole sul naufragio»

Il Viminale tenta di ricostruire quanto accaduto nelle ore che hanno preceduto la strage

Migranti, recuperati altri due corpi a Cutro: una bambina di 3 anni e una donna. Piantedosi: «Fraintese mie parole sul naufragio».

Cresce di giorno in giorno il bilancio delle vittime del naufragio del 26 febbraio scorso, davanti alla spiaggia di Steccato di Cutro, nel Crotonese.

Con il ritrovamento in mattinata degli ultimi due corpi, il numero ufficiale dei morti sale a 72. È stato avvistato e recuperato dalla Guardia Costiera il corpo di una bambina di 3 anni. Portato a riva anche il cadavere di una 25enne.

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Tutto questo mentre il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi riferisce alle Camere sulla strage. Un’informativa urgente quella chiesta al Viminale e attesa dalle opposizioni che, anche in queste ore, continuano a chiedere le sue dimissioni.

«Mi dispiace profondamente che il senso delle mie parole sia stato diversamente interpretato». Termina così il lungo resoconto di Piantedosi. Poi, mentre i deputati di Pd e M5S rumoreggiano, il Ministro rincara la dose: «La sensibilità e i principi di umana solidarietà che hanno ispirato la mia vita personale, sono stati il faro, negli oltre trent’anni al servizio delle istituzioni e dei cittadini, di ogni mia azione e decisione».

Negli oltre 30 minuti di informativa, il Viminale tenta di ricostruire quanto accaduto nelle ore che hanno preceduto il naufragio.

«Sull’utenza di emergenza 112 giunge una richiesta di soccorso telefonico da un numero internazionale che viene geolocalizzato dall’operatore della Centrale operativa del Comando provinciale dei Carabinieri di Crotone e comunicato, con le coordinate geografiche, alla Sala Operativa della Capitaneria di Porto. È questo il momento preciso in cui, per la prima volta, si concretizza l’esigenza di soccorso per le autorità italiane».

Piantedosi continua, dunque, con ritmo incalzante: «A circa 200 metri dalla costa, erano stati avvistati dalla barca dei lampeggianti provenienti dalla spiaggia e a quel punto gli scafisti, temendo la presenza delle forze dell’ordine lungo la costa, effettuano una brusca virata nel tentativo di cambiare direzione per allontanarsi dal quel tratto di mare. In quel frangente, la barca, trovandosi molto vicino alla costa ed in mezzo ad onde alte, urta, con ogni probabilità, il basso fondale (una secca) e per effetto della rottura della parte inferiore dello scafo, comincia ad imbarcare acqua».

piantedosi

Ma gli interrogativi ora è al vaglio degli inquirenti sono altri. Le persone a bordo del caicco potevano essere salvate? Cosa non ha funzionato nella notte tra il 25 e il 26 febbraio ora sotto la lente di ingrandimento dei magistrati?

In attesa che sia il materiale depositato da Guardia di Finanza, Guardia Costiera e Frontex a far emergere la verità, il Ministro dell’Interno fornisce la sua versione: «È essenziale chiarire che l’attivazione dell’intero sistema Sar (ricerca e soccorso, ndr) non può prescindere da una segnalazione di una situazione di emergenza. Solo ed esclusivamente se c’è tale segnalazione, si attiva il dispositivo Sar. Laddove, invece, non venga segnalato un distress, l’evento operativo è gestito come un intervento di polizia. È esattamente quanto avvenuto nel caso in questione».

Nessun elemento nuovo, fin qui, rispetto alle dichiarazioni dei giorni scorsi e alla narrazione dei fatti esposta finora dal governo. E sui sospetti di “soccorsi impediti dal governo”? Il titolare del Viminale è netto: «Grave falsità. Da Frontex nessuna segnalazione di pericolo. La prima richiesta di soccorso è giunta alle 4».

Alla Camera, a seguire l’informativa, anche i leader di Pd e M5S, Elly Schlein e Giuseppe Conte. Mentre, proprio dai banchi dell’opposizione, si alzano urla di protesta e disapprovazione nei confronti di Piantedosi.

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«Il governo deve essere indagato per strage colposa, come disse anche Meloni il 14 aprile del 2015, dopo il naufragio a largo di Lampedusa». Lo ha detto il deputato dem Peppe Provenzano, intervenendo dopo l’informativa.

«Anche oggi un’occasione sprecata per rispondere a domande precise: chi ha deciso che intervenisse la Guardia di Finanza invece che la Guardia Costiera?». Così la segretaria del Pd Elly Schlein continua ad incalzare il Viminale, auspicando che Meloni riferisca in Aula al più presto.

La deputata del M5S Vittoria Baldino, invece, ha attaccato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: «Dove è Matteo Salvini, perché continua a scappare dal Parlamento come un coniglio e non si assume le sue responsabilità? Se ritiene di rispondere solo a se stesso si guardi allo specchio e si dimetta».

Lo scontro si è ora spostato al Senato, dove è in corso il dibattito.

salvini

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