Caporalato, l’inferno dei braccianti sfruttati: 7 arresti nel foggiano
Costretti a versare al caporale che li reclutava 5 euro al giorno per arrivare nei campi
Caporalato, l’inferno dei braccianti sfruttati: 7 arresti nel foggiano.
Borgo Mezzanone, Foggia. 56 cassette di ortaggi da riempire in 8 ore. Controllati a vista, insultati mentre lavoravano tutto il giorno nei campi, senza pause. E se uno di loro mancava l’obiettivo, il lavoro continuava per tutti.
I braccianti erano costretti a versare al caporale che li reclutava 5 euro al giorno per arrivare nei campi, stipati a bordo di mezzi fatiscenti. Soldi detratti direttamente dalla busta paga giornaliera.
Sono scattati 7 arresti: a Manfredonia, Zapponeta, Matera e nella provincia Monza Brianza. Tra loro, i due caporali senegalesi, destinatari della misura cautelare in carcere e rintracciati nel loro paese d’origine.
Domiciliari, invece, per altri 5 indagati. 13 in tutto le persone coinvolte nell’inchiesta della procura di Foggia. Le accuse sono di intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro e impiego di lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno.
Sono state sequestrate preventivamente due aziende agricole con un fatturato annuo di circa 10 milioni di euro, una a Trinitapoli e una a Zapponeta, entrambe riconducibile ad alcuni degli arrestati.