Quel giorno, in via Panzini, il poliziotto in servizio presso la Polbike aveva notato come l’uomo, a bordo della propria auto, procedendo a velocità decisamente sostenuta, da via Tiziano in direzione viale Cassiodoro, avesse invaso la carreggiata opposta per effettuare il sorpasso di un veicolo con una manovra azzardata e pericolosa. Dopo aver effettuato un’altra manovra rischiosa, sempre a velocità elevata, con un repentino “zig zag” proprio per evitare l’Agente, la vettura si è fermata in coda al semaforo.
La richiesta dei documenti
Il poliziotto ha raggiunto l’auto, fermandosi con la bicicletta al fianco della portiera lato guidatore invitando lo stesso ad accostare e fermarsi appena possibile a lato destro della strada, in quanto era intenzione dell’equipaggio procedere ad un controllo dei documenti. L’uomo ha risposto, con tono infastidito e strafottente, con la frase “io non vi do proprio nulla” e, intanto, approfittando dello spazio che vi era con la vettura che lo precedeva in fila, ha fatto uno scatto in avanti con l’auto per poi rifermarsi in coda.
L’agente della Polizia di Stato ha di nuovo raggiunto il lato guida e ha un’altra volta intimato al conducente di fermarsi, ribadendo la richiesta dei documenti d’identità e della vettura. In questo frangente, pur rimanendo con la bicicletta sul fianco sinistro dell’auto, l’operante ha posizionato la ruota anteriore della bici di traverso, davanti al paraurti della vettura, all’altezza del faro anteriore sinistro, al fine di scoraggiare l’autista ad un ulteriore scatto in avanti.
Investe un poliziotto
Ciò nonostante, pochi istanti dopo, appena il traffico è defluito per il semaforo verde, l’uomo alla guida è ripartito velocemente, non curante della posizione occupata dal poliziotto sulla strada, dandosi alla fuga e causando la violenta caduta a terra dell’agente, impattando con il lato anteriore sinistro dell’auto contro la parte destra del corpo dell’operatore e della bicicletta.
Prima di cadere a terra, il poliziotto dell’Ufficio Prevenzione Generale si è istintivamente appoggiato all’auto in fuga, roteando col busto verso destra, toccando con la mano sinistra il faro anteriore sinistro della vettura e cadendo poi violentemente a terra sul fianco sinistro, con la bicicletta incastrata tra le gambe.