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Israele: «Gaza City è accerchiata». Netanyahu: «Operazione al culmine, non ci fermeremo»

Secondo il ministero della Sanità della Striscia, il bilancio delle vittime ha superato i 9mila morti

Israele: «Gaza City è accerchiata». Netanyahu: «Operazione al culmine, non ci fermeremo».

Prosegue la guerra tra Israele e Hamas. Il portavoce dell’esercito israeliano, Daniel Hagari, ha rivelato che «sono stati completati» gli sforzi per «circondare Gaza City», considerata il centro operativo di Hamas. «I soldati stanno attaccando gli avamposti di Hamas, i quartieri generali, le postazioni e le infrastrutture di lancio e stanno eliminando i terroristi in combattimenti corpo a corpo», ha aggiunto Hagari.

Parlando ai soldati israeliani, il premier Netanyahu ha detto: «Siamo al culmine della campagna, abbiamo già raggiunto successi impressionanti, siamo già oltre gli ingressi di Gaza City e andiamo avanti. Abbiamo anche perdite dolorose, ma come mi ha detto uno dei combattenti “niente ci fermerà”».

Il presidente statunitense Joe Biden ha dichiarato che serve «una pausa» nella guerra di Gaza «per avere il tempo di fare uscire i prigionieri». Intanto l’ufficio del premier ha precisato di non aver approvato il trasferimento di carburante agli ospedali di Gaza se questo dovesse finire, come invece era stato annunciato dal capo di stato maggiore Halevi.

Nelle stesse ore, Hezbollah ha annunciato di aver aperto il fuoco contro Israele attraverso 19 punti, lungo tutta la linea del fronte col nemico, attivando anche i combattenti delle Brigate Qassam di Hamas. Lo riferisce la tv Al-Manar, controllata dall’organizzazione paramilitare.

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Il ministero della Sanità della Striscia di Gaza ha dichiarato che il bilancio delle vittime ha superato i 9mila morti e che in un raid vicino a una scuola Onu sono state uccise 27 persone, con i media che parlano di altri 15 morti in un raid su un campo profughi nella Striscia.

Nel frattempo le Nazioni Unite hanno fatto sapere altri bombardamenti hanno colpito quattro scuole utilizzate come rifugi, ma non c’è una stima precisa di morti e feriti. Intanto la situazione umanitaria all’interno della Striscia continua a peggiorare: l’Organizzazione mondiale della sanità ha fatto sapere che 14 ospedali su 36 hanno smesso di funzionare.

«Stiamo lavorando intensamente per riportare fuori da Gaza tutti gli italiani che vogliono rientrare. Probabilmente uno o due intendono restare a Gaza essendo della Croce Rossa, per continuare a fare il loro lavoro. Ma noi siamo pronti ad accompagnare tutti al Cairo, con breve visita all’ospedale italiano Umberto I della città per garantire un controllo medico, per poi quando vogliono farli rientrare in Italia». Lo ha detto il  vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani in conferenza stampa con l’omologo indiano Subrahmanyam Jaishankar a Villa Madama.

Dopo il primo gruppo di italiani che ha lasciato ieri la Striscia di Gaza, nelle scorse ore, una bambina italiana di sei anni e la mamma palestinese hanno attraversato il valico di Rafah. Sono ora in Egitto, assistite dal personale dell’Ambasciata d’Italia al Cairo per il successivo rientro in Italia. Lo rende noto la Farnesina con una nota.

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