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Accordo Biden-Netanyahu: Israele farà entrare a Gaza aiuti umanitari dall’Egitto

Hamas incita alla rivolta i palestinesi in Cisgiordania

Accordo Biden-Netanyahu: Israele farà entrare a Gaza aiuti umanitari dall’Egitto.

Al termine della visita del presidente statunitense Joe Biden, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato che Israele non ostacolerà l’ingresso a Gaza di aiuti umanitari dall’Egitto (solo «cibo, acqua e medicine»).

Il premier ha precisato che la decisione è arrivata dopo la richiesta esplicita di Biden, che ha promesso un nuovo pacchetto di aiuti economici per Israele e 100 milioni di aiuti umanitari per Gaza, ricordando che «non c’è priorità più alta della liberazione degli ostaggi». Subito dopo la sua partenza, sono ripresi regolarmente i lanci dei razzi da Gaza verso la parte centrale di Israele.

Intanto, in merito alla strage all’ospedale di Gaza – uno dei peggiori massacri della guerra, che rischia di infiammare ancora di più il conflitto -, il ministero della Salute di Gaza ha parlato di 471 morti. Numeri che vanno presi con cautela e che al momento non sono stati confermati da autorità indipendenti da Hamas.

Un alto funzionario delle Nazioni Unite ha chiesto un’indagine dell’Onu sulle circostanze dell’esplosione mortale. Lo rende noto la Cnn. «Le Nazioni Unite vorranno sicuramente condurre le proprie indagini. E dovrebbero essere fatte molto presto e molto rapidamente», ha detto a Christiane Amanpour della Cnn il sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari e il coordinatore degli aiuti di emergenza Martin Griffiths.

Hamas ha subito accusato Israele di aver colpito l’ospedale causando tra i 200 e i 500 morti. L’esercito israeliano ha negato ogni responsabilità e ha addossato la colpa dell’esplosione al lancio fallito di un razzo della Jihad islamica che, a sua volta, respinge le accuse addossandole su Israele.

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Intanto il portavoce di Hamas, Osama Hamdan, ha incitato i palestinesi che vivono in Cisgiordania e in Israele a «sollevarsi contro il nemico sionista e a scontrarsi con esso in tutte le città, i villaggi e i campi». 

Hezbollah avverte: «Decine di migliaia di noi pronti alla guerra». Ad Amman, in Giordania, è stata assaltata l’ambasciata israeliana mentre a Beirut, in Libano, ci sono stati scontri alla manifestazione pro Palestina.

«Alla fine di questa guerra, non solo Hamas non sarà più a Gaza, ma anche il territorio di Gaza diminuirà». È quanto ha affermato il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen, parlando alla radio dell’esercito.

«Cerchiamo contatti, da una parte e dall’altra». Lo ha detto il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, parlando dell’azione diplomatica da parte della Santa Sede per il conflitto in Medio Oriente.

Il ministero della Salute della Striscia di Gaza ha aggiornato il numero dei palestinesi uccisi: sarebbero almeno 3.478, con oltre 12mila feriti. Ci sarebbero anche almeno 1.300 persone disperse sotto le macerie a causa bombardamenti.

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