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A Torino per tre mesi i protagonisti dell’Impressionismo

Dall’11 marzo al 4 giugno

A Torino per tre mesi i protagonisti dell’Impressionismo.

Con circa 300 opere di oltre 100 artisti apre a Torino l’ampia mostra Impressionisti tra sogno e colore, in programma dall’11 marzo al 4 giugno, al Mastio della Cittadella-Museo Nazionale di Artiglieria gestito da Difesa Servizi.

L’esposizione, prodotta da Navigare srl in collaborazione con AICS e Artbookweb, con il patrocinio del Comune di Torino e della Regione Piemonte, mira a raccontare le origini e la storia del rivoluzionario movimento artistico nato in Francia a metà dell’Ottocento.

Per la prima volta in Italia, una mostra raccoglie opere rappresentative di tutti gli artisti partecipanti alle 8 mostre impressioniste, tenutesi tra il 1874 e il 1886, con 45 dipinti ad olio, 23 opere tecnica mista, opere grafiche, studi preparatori, ceramiche, sculture, a significare la ricchezza delle loro ricerche che, partendo dal classicismo di Ingres e attraversando il realismo di Courbet e la lezione dei barbisonnier che hanno portato alla nascita dell’Impressionismo e alla sua eredità.

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Organizzata con il contributo di un comitato scientifico internazionale composto da Vittorio Sgarbi, Gilles Chazal (ex direttore del Petit Palais di Parigi), Maïthé Vallès-Bled (già direttrice del Musée des Beaux-Arts di Chartres e del Musée Paul Valéry di Sete), Alain Tapié (Storico dell’arte, direttore della Collezione Peindre en Normandie) e la curatela di Vincenzo Sanfo, la mostra di Torino è suddivisa in tre sezioni per individuare le origini, la varietà stilistica e gli sviluppi del movimento artistico.

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La prima sezione Da David all’École de Barbizon, i fermenti dell’Impressionismo è dedicata ai cosiddetti pre impressionisti, con opere di 40 artisti (16 dipinti) tra le quali il dipinto Etude pour la mort de Sardanapale di Delacroix, tre dipinti di Courbet, disegni, acqueforti e l’arazzo Le seminatrici di Jean-François Millet, oltre ad una rarissima serie di cliche-verre di Corot e Daubigny che accompagnano disegni e dipinti dei protagonisti dell’École de Barbizon che, assieme a Gustave Dorè, Eugene Boudin, e i dipinti dalle delicate atmosfere di Firmin-Girard, compongono le suggestioni che sono alla base della nascita dell’Impressionismo.

La seconda sezione, L’Impressionismo, vede raccolte oltre 150 opere di circa 50 artisti (16 dipinti) che del movimento impressionista furono i protagonisti, con successiva maggiore o minore fortuna. In questa sezione trovano posto, quindi, dipinti, disegni e acqueforti di Degas, Pissarro, Cézanne, xilografie e sculture di Gauguin; il dipinto Vase de fleurs di Manet insieme ad alcune sue litografie, come il ritratto di Berthe Morisot, e l’acquaforte Bar aux Folies Bergère; i piatti in ceramica dipinta di Bracquemond e l’acquaforte di Renoir del celebre dipinto La loge. Tra le opere si segnala La Saone se jetant dans les bras du Rhône, uno dei pastelli più grandi esistenti al mondo di Renoir.

Infine, la terza sezione è dedicata a L’eredità dell’Impressionismo, rappresentata attraverso le opere di 30 artisti (13 dipinti) come Bonnard, Toulouse-Lautrec, Suzanne Valadon e il figlio Maurice Utrillo, Ѐmile Bernard, Vlaminck e molti altri.

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