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Acerbi assolto, nessuna prova di razzismo a Juan Jesus. Il Napoli: «Siamo basiti»

Duro comunicato del club partenopeo dopo la decisione della giustizia sportiva

Acerbi assolto, nessuna prova di razzismo a Juan Jesus. Il Napoli: «Siamo basiti».

“Il signor Acerbi non è stato sanzionato. A questo punto il colpevole dovrebbe, per la ‘giustizia’ sportiva, essere Juan Jesus, che avrebbe accusato un collega ingiustamente. Non è ragionevole pensare che abbia capito male”. Inizia così il duro comunicato stampa con cui il Napoli commenta la decisione della giustizia sportiva sul caso Acerbi.

Nella motivazione della sua sentenza, il giudice Mastrandrea sostiene che l’insulto razzista non sia stato sentito da nessuno in campo al di fuori di Juan Jesus e che non esistano immagini che possano provarlo. Dunque, pur credendo alla buona fede del difensore brasiliano, il magistrato sostiene di non avere in mano gli strumenti sufficienti per poter sanzionare Acerbi.

Ecco il passaggio chiave della sentenza: “Da parte di Acerbi nei confronti di Juan Jesus è sicuramente compatibile con l’espressione di offese rivolte, peraltro non platealmente (con modalità tali cioè da non essere percepite dagli altri calciatori in campo, dagli Ufficiali di gara o dai rappresentanti della Procura a bordo del recinto di giuoco), dal calciatore interista, e non disconosciute nel loro tenore offensivo e minaccioso dal medesimo ‘offendente’, il cui contenuto discriminatorio però, senza che per questo venga messa in discussione la buona fede del calciatore del Napoli, risulta essere stato percepito dal solo calciatore “offeso” (Juan Jesus), senza dunque il supporto di alcun riscontro probatorio esterno, che sia audio, video e finanche testimoniale. La condotta discriminatoria, perdipiù quando riferita alla razza, deve essere sanzionata con la massima severità ma occorre che l’irrogazione di sanzioni così gravose sia corrispondentemente assistita da un benché minimo corredo probatorio, o quanto meno da indizi gravi, precisi e concordanti in modo da raggiungere al riguardo una ragionevole certezza”.

Non si è fatta attendere anche la reazione di Juan Jesus alla sentenza. Il giocatore del Napoli ha cambiato la foto del suo profilo Instagram con un’immagine che rievoca le battaglie contro il razzismo del Black Power di Tommie Smith e John Carlos sul podio dei Giochi di Messico 1968 con il pugno chiuso. Gesto ripreso, in anni più recenti, dalle manifestazioni del Black Lives Matter.

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La sentenza del Giudice Sportivo non è appellabile da parte del difensore del Napoli. Dunque, dal punto di vista della giustizia sportiva, la vicenda finisce qui.

I dirigenti del Napoli, che si sono detti “basiti” per la decisione assunta dal giudice Mastrandrea, hanno annunciato che il club non aderirà più “a iniziative di mera facciata delle istituzioni calcistiche contro il razzismo e le discriminazioni, continueremo a farle da soli, come abbiamo sempre fatto, con rinnovata convinzione e determinazione”.

 

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