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Prosegue "Milano no slot", la campagna contro il gioco d'azzardo patologico

Un milione e ottocentomila contatti su tutta la popolazione e 856 persone, agganciate dalla help line, con cui è stato mantenuto un contatto diretto. Sono alcuni dei dati ottenuti in questi mesi dalla campagna “Milano No Slot”, resi noti il 23 settembre a Palazzo Marino. L’iniziativa, partita a novembre 2015 per contrastare il gioco d’azzardo patologico e finanziata dal Comune di Milano, Regione Lombardia e Ats per Milano, si struttura in 5 progetti distinti: comunica e informa, la campagna di informazione e comunicazione; osserva e certifica, la mappatura territoriale partecipata e l’attivazione della comunità (tramite peer education e incentivi agli esercenti per la dismissione); ascolta, una help line dedicata per i giocatori patologici (al numero 335.1251774); accogli e orienta, uno sportello di orientamento e supporto (psicologico ma anche legale e su temi finanziari) per i familiari; educa e forma, interventi di prevenzione nelle scuole e di formazione per docenti e famiglie.

Con questa campagna il Comune intensifica il proprio impegno nell’affrontare il fenomeno del gioco d’azzardo patologico, anche se per Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche sociali e Salute, c’è ancora molto da fare, “sia sul fronte della prevenzione, sia sul fronte del contrasto di interessi e attività, legate al gioco che in particolari luoghi e orari certamente possono rappresentare un problema per la vita di moltissime persone”. Proprio per tutelare le fasce più a rischio (studenti, anziani, persone sole), già nel 2014 il Comune di Milano ha emesso un’ordinanza per limitare il funzionamento di slot-machines e video lottery a determinate fasce orarie.

Anche l’assessorato al Commercio è da tempo attivo nel monitorare il fenomeno, verificando che siano rispettati i vincoli orari e le distanze minime da luoghi sensibili, come scuole, ospedali e chiese. Solo nell’ultimo anno sono stati emessi più di 800 verbali, che hanno portato a 391 provvedimenti (tra diffide e sospensioni dell’attività, con sanzioni che hanno visto la chiusura degli esercizi commerciali non in regola da 1 a 5 giorni).

La lotta alla ludopatia passa anche da iniziative come “Milano No Slot”: una legge per prevenire e contrastare il problema sociale della ludopatia esiste dal 2013 (legge regionale n. 8/13, modificata dalla legge regionale n. 11/15), ma non è sufficiente. A livello regionale, peraltro, è stato sottoscritto nel 2015 un accordo con le aziende di trasporto pubblico locale per disincentivare le pubblicità a slot su treni, tram e altri mezzi pubblici. E va evidenziato l’esempio virtuoso di quegli esercenti che, anche senza gli evocati incentivi di Comune e Regione, hanno scelto di rimuovere dai propri bar gli apparecchi di gioco d’azzardo, aderendo al movimento del No Slot.

L’assessore regionale al Territorio, Urbanistica e Città metropolitana, Viviana Beccalossi, ha sottolineato l’importanza di aver creato un fronte comune, con enti pubblici, istituzioni, e soggetti legati al Terzo settore, per affrontare il gioco d’azzardo patologico. “Un’esperienza che non vogliamo disperdere, perché siamo riusciti a costruire un piccolo patrimonio capace di fare della Lombardia il punto di riferimento nazionale della lotta alla ludopatia. Regione Lombardia e Comune di Milano, su questo tema, hanno dimostrato che le istituzioni, seppur di colore politico diverso, devono e possono agire con un solo obiettivo, il bene comune”.

Articolo di Lorenzo Giantin

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