L’arresto di Toti scuote la Liguria: cosa potrebbe accadere in Regione.

«Siamo tranquillissimi». È con queste parole che il Presidente della Liguria, Giovanni Toti, ha commentato gli arresti domiciliari per corruzione che hanno scosso l’intera Regione.

Gli interrogativi ora sono tutti concentrati sui possibili scenari futuri. Di sicuro tutto dipenderà dalla durata del provvedimento nei confronti del presidente. Le dimissioni o la mozione di sfiducia potrebbero innescare il voto anticipato. Un’ipotesi al momento lontana in Consiglio regionale, dove tra gli alleati vige il garantismo. Il vicepremier Antonio Tajani difende Toti: «Si poteva intervenire prima». In questo caso il riferimento è alle prossime Europee.

Il gip ha fissato per venerdì l’interrogatorio di Toti, mentre l’imprenditore della logistica Aldo Spinelli e il capo di gabinetto di Toti, Matteo Cozzani, saranno sentiti nella giornata di sabato.

Per ora l’attività amministrativa della Regione, assicurano dall’ente, prosegue senza soluzione di continuità con la reggenza pro tempore del vicepresidente leghista Alessandro Piana, numero due della Regione e assessore ligure all’Agricoltura. Mentre Toti risulta sospeso dalla carica, per effetto della legge Severino, sarà Piana a ricoprire l’incarico, come previsto in caso di impedimento temporaneo.

Anche se le dimissioni sono un’ipotesi lontana, non va escluso che anche la maggioranza potrebbe spingere in tal senso. Oltre alle opposizioni, anche Fratelli d’Italia potrebbe uscirne rafforzato puntando su un suo candidato. Secondo gli osservatori, infatti, il partito della Meloni avrebbe già un nome, quello di Massimo Nicolò, medico ed ex sindaco di Genova.

L’altra ipotesi è che siano le opposizioni a presentare una mozione di sfiducia e, in tal caso, non è da escludere che qualcuno nella maggioranza di centrodestra possa votare a favore. Se la mozione passasse, Toti verrebbe deposto, decadrebbe tutto il Consiglio regionale e si andrebbe ad elezioni anticipate.