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Fiera – Ospedale Sesto, Gallera: Bussolati non sa, da Regione no decisioni

Milano, 26 Ottobre 2020 – “Su Fiera e Ospedale di Sesto, Bussolati non è informato. O forse non ha ancora digerito la straordinaria utilità dell’ospedale in Fiera. Regione Lombardia, infatti, sui servizi e le prestazioni dell’Ospedale di Sesto San Giovanni non ha assunto alcuna decisione in merito al Pronto soccorso e sul punto nascita”. L’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, risponde così al consigliere regionale del Partito Democratico, Pietro Bussolati.

Pazienti più gravi, in Fiera maggiore sicurezza ed efficacia cura

“L’organizzazione della Fiera – spiega l’assessore al Welfare – permette di concentrare e accogliere i pazienti più gravi aumentando la sicurezza e l’efficacia della cura. La struttura sarà gestita dagli ospedali Hub, ciascuno dei quali ‘adotta’ un modulo, garantendo la presenza di personale qualificato sulla base del numero delle persone ricoverate.

Stretta collaborazione tra gli ospedali Hub e Spoke

“È naturale – prosegue Gallera – che in questo contesto gli ospedali Spoke ‘supportino’ gli Hub in questo percorso. Da un lato attivandosi per accogliere i pazienti meno gravi, dall’altro fornendo personale qualificato per la gestione delle terapie intensive”.

Nessun documento regionale ha stabilito alcuna chiusura

“Sottolineo – aggiunge l’assessore – che non ci sono documenti della Giunta o della Direzione generale Welfare che stabiliscano la chiusura del punto nascita o del pronto soccorso dell’ospedale di Sesto San Giovanni”.

Ogni struttura sanitaria lombarda impegnata a rispondere ai bisogni

“Vorrei ricordare a Bussolati che ogni struttura sanitaria lombarda – precisa Gallera – sta rimodulando la propria attività per rispondere in modo adeguato alle esigenze di ricovero e di cura che propongono, continuando a garantire prestazioni non differibili, oppure legate alle attività oncologiche e alle reti tempo-dipendenti”.

Gli ospedali stanno lavorando all’unisono

“Gli ospedali – conclude l’assessore al Welfare – lavorano infatti all’unisono, anche con equipe multidisciplinari e interaziendali. Ciò in ottemperanza al piano ospedaliero regionale approvato dalla Giunta il 16 giugno scorso, validato dal Governo due settimane dopo”.

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