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Cremona, Ordine di trattazione del Consiglio Comunale

Cremona,

Interrogazione presentata in data 10 novembre 2020 dal Capogruppo del Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle Luca Nolli sui passaggi a livello cremonesi.

Premesso che:
dalle dichiarazioni del Sindaco degli ultimi giorni si evince che il completamento del raddoppio della tratta ferroviaria tra Mantova e Milano comporterà il “superamento” di diversi passaggi a livello nel territorio comunale;
il passaggio a livello di via Picenengo che consentiva l’unione tra via Milano e via Sesto è già stato “superato” con la semplice chiusura dello stesso;
il raddoppio ferroviario porterà indubbi vantaggi ai pendolari cremonesi ma la chiusura dei passaggi a livello comporterebbe notevoli criticità al traffico urbano.
Tutto ciò premesso si interroga il Sindaco, la Giunta e l’Assessore competente
1. Cosa si intende per “superamento dei passaggi a livello”? (chiusura o realizzazione sottopassi/sovrappassi)
2. Quali e quanti passaggi a livello saranno semplicemente chiusi?
3. E’ stato analizzato l’impatto che l’eventuale chiusura di tali passaggi a livello comporterebbe al traffico delle aree coinvolte?
4. E’ stato analizzato l’impatto che l’eventuale chiusura del passaggio a livello tra via Cavatigozzi e via Casanova porterebbe al Piano d’emergenza di quel quartiere, considerando che si occluderebbe un’importante via di fuga?

Integrazione del Regolamento generale per la gestione delle entrate comunali mediante introduzione dell’art. 10-ter “Dilazione di pagamento in regime di emergenza sanitaria Covid-19”.

Salvaguardia degli equilibri di Bilancio e assestamento generale del Bilancio 2020-2022. Secondo provvedimento.

Approvazione del Programma Triennale delle Opere Pubbliche 2020-2022 e dell’elenco annuale dei lavori per l’anno 2020 modificato ed integrato – 5° provvedimento di variazione (art. 21 Decreto Legislativo n° 50/2016 – art. 5 Decreto Ministeriale n° 14/2018).

Approvazione del Bilancio Consolidato dell’Esercizio 2019.

Approvazione del Piano annuale comunale dei servizi in materia di diritto allo studio a favore delle scuole per l’infanzia, delle scuole primarie e delle scuole secondarie di primo e secondo grado per l’anno scolastico 2020/2021 – “Piano degli interventi comunali per il Diritto allo Studio 2020/2021”.

Approvazione della bozza di convenzione da stipularsi con l’Unione di Comuni Lombarda Terra di Cascine per la prestazione, da parte del Comune di Cremona, del servizio di elaborazione delle paghe e dei conseguenti adempimenti previdenziali e fiscali per i dipendenti dell’Unione e per gli amministratori del Comune di Castelverde per l’anno 2021.

Ordine del giorno presentato in data 19 novembre 2020 da consiglieri comunali vari (primo firmataria Maria Vittoria Ceraso) sulla riapertura delle scuole chiuse a causa della pandemia Covid 19.

Premesso che:
nella nostra Costituzione i diritti fondamentali dei cittadini sono declinati con chiarezza e autorevolezza, e tra questi vi sono il diritto alla salute e il diritto allo studio e più in generale all’istruzione, entrambi valori di primaria importanza per un Paese sviluppato come il nostro, attento al benessere dei propri cittadini e alla condivisione dei valori di cultura e conoscenza;
nell’attuale situazione epidemiologica, nel tentativo di contemperare il diritto alla salute con il diritto allo studio, il Governo ha di fatto deciso di far prevalere il primo sul secondo (ritenendolo comunque parzialmente attuato attraverso la didattica a distanza), per la necessità – in ragione del numero complessivo dei contagi, da apprezzare anche tenendo conto della capacità di risposta del sistema sanitario – di contenere il rischio del diffondersi del virus Covid -19;
in realtà il costo, anche immediato, della chiusura delle scuole ha molto a che fare con la salute psicofisica di intere generazioni. E’ lo stesso Ministero della Salute a riportare i risultati di uno studio dell’ospedale pediatrico Gaslini di Genova sull’impatto psicologico e comportamentale del lockdown nei bambini e negli adolescenti in Italia: “L’isolamento a casa durante l’emergenza da nuovo coronavirus ha causato l’insorgenza di problematiche comportamentali e sintomi di regressione nel 65% di bambini di età minore di 6 anni e nel 71 % di quelli di età maggiore di 6 anni (fino a 18). Tra i disturbi più frequentemente evidenziati vi sono: l’aumento dell’irritabilità, disturbi del sonno e disturbi d’ansia”;
tra i fattori che incidono sulla salute dei bambini in periodo Covid-19 c’è la perdita dell’effetto protettivo della scuola rispetto a maltrattamenti, abusi, negligenze. Inoltre stando lungo tempo a casa aumentano nei bambini e ragazzi i comportamenti non salutari, come quelli obesogeni e il lungo tempo davanti agli schermi;
la scuola è vitale non solo per l’istruzione dei bambini e degli adolescenti ma per il loro benessere. Il tempo trascorso fuori dalla scuola è dannoso per lo sviluppo cognitivo e accademico dei bambini, in particolare per i bambini svantaggiati. Questo impatto può influenzare sia gli attuali livelli di istruzione sia la futura capacità di apprendimento dei bambini;
da più parti si è messo in evidenza l’effetto di aumento delle disuguaglianze prodotto dalla DAD costo in termini di mancato apprendimento. Dai primi esiti di una ricerca nazionale a cui hanno partecipato 16.084 insegnanti (circa il 2% degli insegnanti italiani) risulta che, secondo la stima dei partecipanti alla ricerca, un quarto degli studenti è stato raggiunto parzialmente (18%) o per nulla (8%) dall’insegnamento a distanza.

Considerato che:
a seguito della prima ondata del Covid-19 l’Italia è il Paese che ha mantenuto più a lungo le scuole chiuse. E con la seconda ondata siamo il primo Paese europeo a chiuderne una buona parte. Dopo l’aggravarsi della curva epidemica, infatti, il governo ha stabilito la didattica a distanza per tutte le scuole superiori e per le classi seconde e terze delle medie;
i dati mostrano che sospendere la didattica in presenza nelle scuole ha dei costi certi, ma benefici molto incerti;
rispetto ai benefici non appare chiaro (non ci sono dati certi e dettagliati) quanto la chiusura delle scuole riduca il contagio. La riduzione del contagio dipende dal contesto in cui le scuole vengono riaperte (ad esempio dai protocolli e dal trasporto pubblico locale associato all’attività scolastica), da come e dove trascorrono il loro tempo gli studenti colpiti dai provvedimenti di chiusura e dal tipo di scuola (primaria o secondaria). In alcuni casi, come in quello tedesco, la riapertura sembra addirittura aver ridotto il contagio nella fascia di popolazione più giovane, lasciandolo invariato nella popolazione più adulta. Come anche alcuni autorevoli medici accademici hanno sottolineato (Remuzzi e Villani), in presenza di rigidi protocolli, la propagazione del contagio a scuola è limitata; lo stesso Comitato tecnico scientifico convocato lo scorso 18 ottobre aveva già evidenziato, rispetto al tema della scuola, l’importante criticità rappresentata dal trasporto pubblico locale che non è stato sufficientemente adeguato alle esigenze determinate dalla pandemia, nonostante il pool di esperti avesse evidenziato fin dal mese di aprile la necessità di riorganizzazione, incentivando una diversa mobilità con il coinvolgimento attivo delle istituzioni locali e dei mobility manager. Secondo il CTS riorganizzare i trasporti locali, con il coinvolgimento dei sindaci è ora la priorità cosi come la necessità di avviare ingressi scaglionati per le scuole;
nel territorio della nostra provincia dall’inizio dell’anno scolastico al 7 novembre sono stati 293 i casi positivi totali di cui 284 studenti e nove fra il personale. Le classi isolate sono state 263; gli studenti isolati 1.680 su tutto il territorio. Secondo i dati di ATS il mondo dell’istruzione non è veicolo di contagio;
riguardo ai costi c’è meno incertezza. La chiusura danneggia tutti gli studenti anche quando viene attivata la didattica a distanza. Chiusure prolungate hanno effetti permanenti sul rendimento scolastico, sulle abilità cognitive, sulla propensione all’abbandono scolastico e sullo stato psicofisico dei nostri studenti. Non è innocuo chiudere per uno o due mesi oggi, specialmente in un Paese in cui la scuola era stata già penalizzata dalla chiusura di marzo. Montagne di studi nelle scienze sociali ci dicono che chiudere la scuola oggi rappresenta una ipoteca sul futuro di una intera generazione;
costi certi e benefici incerti caratterizzano anche la chiusura di altre attività, ma la scuola è un settore in cui i danni associati alla sospensione della didattica non si recuperano più. Sono perdite permanenti per gli studenti e quindi per tutto il Paese.

Considerato altresì che:
in previsione del rientro a scuola il Governo ha fatto un significativo investimento per l’acquisto di banchi a rotelle con sedie integrate che secondo alcuni esperti non solo non sono adeguati per molte attività scolastiche, essendo troppo esiguo il supporto per scrivere, disegnare e disporre materiali (come denunciato recentemente anche da alcuni genitori della nostra città con una nota inviata al dirigente scolastico e al Provveditore) ma sarebbero anche inadeguati per la salute dello scheletro di alunni e studenti”. Così si è espresso in particolare un pool di ortopedici che ha scritto una lettera al governo sottolineando come sia stato un grave errore non consultare gli esperti prima dell’acquisto. Gli stessi affermano che sarebbe stato “un passo epocale acquistare finalmente arredi che privilegino la preservazione negli anni della integrità corporea degli studenti; fra la scelta che è stata fatta e quella che sarebbe stato necessario fare in relazione agli studi scientifici per preservare la salute anatomica degli studenti – sottolineano i firmatari della lettera -non ci sarebbe stata nessuna differenza di costo. Una vera, clamorosa occasione perduta, che farà danni molto gravi per i nostri ragazzi. Anche Agostino Miozzo, coordinatore del Comitato tecnico scientifico, ha dichiarato in audizione alla Camera che sulla tematica dei banchi a rotelle, il CTS non si è mai espresso perché nessuno ha mai chiesto allo stesso una valutazione sui banchi a rotelle”.

Tutto ciò premesso e considerato, il Consiglio Comunale:

preso atto del grave disagio che stanno vivendo gli studenti impossibilitati a frequentare in presenza la scuola e delle possibili conseguenze in termini di rischi per la salute ed il benessere degli stessi ed esprimendo sincera solidarietà e vicinanza ad alunni, insegnanti e famiglie per il difficile momento che stanno affrontando.

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