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Caso Giambruno, i servizi segreti non c’entrano: erano ladri i due sorpresi vicino alla sua auto

Mantovano: «Premier mai a rischio»

Caso Giambruno, i servizi segreti non c’entrano: erano ladri i due sorpresi vicino alla sua auto.

Sembra essersi risolto un caso che, oltre ad aver attirato l’attenzione dell’opinione pubblica per giorni, aveva smosso i vertici delle autorità di polizia per mesi. Due uomini, nella notte del 30 novembre 2023, si erano avvicinati con fare sospetto all’auto di Andrea Giambruno, ex compagno della Presidente del Consiglio Meloni. Per settimane si è cercato di capire chi fossero, arrivando persino ad ipotizzare un coinvolgimento di uomini dei servizi segreti.

Oggi, finalmente, stando alla ricostruzione ufficiale, si sa che si trattava semplicemente di presunti ladri: due uomini che di notte cercavano delle parti di ricambio da rubare, ma senza alcun interesse per la premier Meloni.

L’auto in questione si trovava sotto l’abitazione della Presidente del Consiglio e così un agente di sorveglianza aveva fermato gli uomini, chiedendo cosa stessero facendo. I due, che armeggiavano con una torcia in mano, avevano detto di essere loro colleghi, agitando un presunto distintivo e andandosene prima di essere identificati. Poco dopo, però, un rapido controllo aveva mostrato che non si trattava di poliziotti.

Il caso aveva messo in allarme il capo della polizia Vittorio Pisani e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Il sospetto era che, visto l’avvicinamento all’auto di Giambruno (sebbene in quel periodo fosse avvenuta da poco la separazione pubblica tra i due), ci fosse un tentativo di tracciare Meloni.

Alfredo Mantovano, il sottosegretario con delega ai Servizi, aveva parlato del caso davanti al Copasir il 4 aprile. Pochi giorni fa, sempre lo stesso sottosegretario ha confermato pubblicamente che non c’è stato alcun coinvolgimento dei servizi nel caso e che Meloni non è mai stata a rischio.

“Dell’episodio accaduto sotto l’abitazione del Presidente del Consiglio nella notte tra il 30 novembre e il 1 dicembre, mentre il Presidente Meloni era impegnata in una missione all’estero, ho puntualmente riferito – quale Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica – nella mia ultima audizione al Copasir il 4 aprile scorso. Non ho difficoltà a ribadire quanto già chiarito nella sede parlamentare propria, e cioè che gli accertamenti svolti per la parte di competenza dell’intelligence hanno consentito con certezza di escludere il coinvolgimento nell’episodio di appartenenti ai Servizi, e che la sicurezza del Presidente Meloni non è mai stata posta a rischio”. Recita così una nota del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano.

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