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Vendemmia: raccolta in calo ma l’Italia rimane primo produttore mondiale di vino

La vendemmia del 2019 in Lombardia sta risentendo del clima inaffidabile dell’anno. L’estate secca e rovente, dopo una fredda stagione primaverile, ha ridotto il raccolto almeno del 20%, ma le previsioni sulla riuscita del vino fanno sperare in un’annata particolarmente brillante, come spesso succede quando il tempo non ha un andamento regolare. Le vendemmie di Franciacorta e Oltrepò Pavese sono dovute partire in anticipo a causa del distacco prematuro dei grappoli, ma la cosa non ha preoccupato in maniera particolare Francesco Franzini, vicepresidente del Consorzio Franciacorta, che anzi ha dichiarato che “Questo insieme di condizioni anche contrastanti con vendemmia tardiva, è spesso portatore di vini particolarmente interessanti … soprattutto dal punto di vista qualitativo”. In Lombardia, infatti, un maggio particolarmente freddo e la grandine hanno messo seriamente a rischio il raccolto. Per fortuna il rientro a giugno del clima nei parametri normali, e il caldo estivo forte e costante, hanno consentito una maturazione ottimale dei grappoli superstiti.

Italia si conferma primo produttore mondiale

Intanto l’Italia, nonostante la vendemmia si stia rivelando meno cospicua degli altri anni un po’ ovunque, si conferma in testa alla classifica dei paesi produttori di vino, superando anche la Francia e la Spagna. E ciò grazie ai 46 milioni di ettolitri di vino previsti che, pur essendo il -9% rispetto alla produzione dell’anno passato, battono i 43,9 milioni di ettolitri prodotti dalla Francia e i 40 milioni della Spagna. C’è da dire anche che il 2018 si è rivelato un anno record per la quantità, a differenza della vendemmia del 2017 abbondantemente provata dalle piogge, dal gelo e dalle grandinate. Il clima di quest’anno invece, per quanto sia partito con delle pessime premesse, ha riportato la produzione nella norma, insieme alla speranza di un risultato fuori dai parametri dal punto di vista della qualità. Intanto, al momento, se le previsioni fossero rispettate e tutta la produzione andasse in bottiglia, andrebbero sul mercato 6,1 miliardi di pezzi.

I vini più venduti in Italia e all’estero

In cima alla classifica dei vini più venduti in Italia si piazza il Lambrusco, prodotto in Emilia-Romagna e in Lombardia, con 13.044.121 litri di vino. Seguono il Chianti toscano e il Montepulciano d’Abruzzo, rispettivamente con 12.802.261 litri venduti e 8.526.443 litri. A ruota seguono il Barbera, il Bonarda, il Vermentino, il Sangiovese, il Nero d’Avola e il Prosecco, seguiti dal Muller Thurgau, dal Merlot, dal Trebbiano, il Gatturnio e il Primitivo. Tutte etichette eccellenti che, per fortuna, oggi è possibile far arrivare direttamente a casa propria ordinandole su siti web molto ben forniti, come ad esempio l’enoteca online di Tannico. Anche nell’export il vino italiano si è fatto notare, con i suoi 6,2 miliardi di euro di prodotto venduto, e un incremento rispetto all’anno passato del 3,3%, e cioè circa 200 milioni in più, grazie anche alle ottime performances dei vini e degli spumanti di origine biologica certificata. Anche nel settore estero comunque si piazzano, ai primi tre posti in classifica, Lambrusco, Chianti e Montepulciano, seguiti da Chardonnay, Barbera, Bonarda e Vermentino.

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