Livorno: l’arma dei Carabinieri e la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”
“Orange the World” (“colora il mondo di arancione”) è il tema di questa giornata, perché l’arancione è il colore della campagna dedicata alla promozione dell’uguaglianza di genere e dell’emancipazione delle donne.
Livorno: l’arma dei Carabinieri e la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”.
Il 25 novembre ricorre la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, una ricorrenza voluta e istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che in questa data invita le istituzioni e le associazioni ad organizzare attività di sensibilizzazione.
“Orange the World” (“colora il mondo di arancione”) è il tema di questa giornata, perché l’arancione è il colore della campagna dedicata alla promozione dell’uguaglianza di genere e dell’emancipazione delle donne.
Tutti i militari dell’Arma di Livorno, in maniera empatica e grazie agli strumenti in loro possesso, sono quotidianamente impegnati a fornire aiuto e supporto a tutte quelle donne che si trovano in difficoltà, cercando di trasmettere loro la consapevolezza che insieme si può uscire da situazioni di violenza.
Tema quanto mai attuale alla luce dei continui “femminicidi” ma ci sono anche altre situazioni, solo in apparenza meno gravi, che insidiano quotidianamente le donne, tra questi troviamo il fenomeno comunemente denominato “stalking”, che corrisponde al reato di “atti persecutori” (art. 612-bis c.p.), ma anche i casi di maltrattamenti in famiglia (art. 572 c.p.) e percosse (art. 581c.p.).
L’Arma dei Carabinieri di Livorno, nell’anno in corso, ha continuato a focalizzare il proprio impegno al contrasto di tali crimini grazie al particolare contributo offerto dai referenti provinciali, inquadrati nel Nucleo Investigativo e facenti parte della rete locale e nazionale contro la violenza sulle donne, e gli altri militari specializzati che possono aiutare concretamente le vittime di violenza che si rivolgono all’Arma.
Questo supporto professionale trova supporto nel progetto denominato “Una stanza tutta per sé” dell’Arma dei Carabinieri e del Soroptimist International d’Italia grazie al quale in questa provincia sono state allestite, all’interno di caserme di Livorno, Cecina e Portoferraio – ed è alle fasi finali la consegna della stanza portatile alla Compagnia di Piombino – particolari locali destinati all’ascolto protetto di donne vittime di violenza che permettono di accogliere in un ambiente confortevole, riservato e meno “istituzionale” le vittime di abusi. Con la sua struttura capillare sul territorio provinciale composta da 27 Comandi Stazioni dislocati nei maggiori centri urbani come nelle aree più decentrate, l’Arma tiene fede all’impegno di prossimità al cittadino ed in particolare alle donne che versino in condizioni di difficoltà non necessariamente fisica ma anche psicologica.
Numerosi sono stati i casi seguiti dalla Benemerita in provincia nell’anno in corso che hanno portato a 23 arresti di cui 11 in flagranza di reato e 12 in esecuzione di provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, a 188 denunce in stato di libertà, all’esecuzione di 6 allontanamenti dalla casa familiare e di 20 provvedimenti di divieto di avvicinamento alla persona offesa ed ai luoghi da lei abitualmente frequentati.
L’invito dell’Arma è da sempre quello di rivolgersi alla caserma più vicina non solo per denunciare tutti quei fenomeni che possono avere i connotati della violenza, in qualunque forma venga espressa, senza attendere che questa divenga fonte di disagio, paura o addirittura pericolo, ma anche per un confronto su come gestire una situazione che si sta vivendo ma che non si riesce a comprendere a pieno. La funzione sociale del carabiniere è anche quella di offrire un consiglio ma, se necessario, un aiuto concreto, senza esitare né rimandare, ogni qualvolta si venga aggrediti o minacciati di aggressione fisica, a maggior ragione con l’uso concreto o potenziale di armi, quando si subisca violenza psicologica e quando si sta fuggendo con i propri figli da un contesto di pericolo per la propria e la loro incolumità.
Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Livorno, forte della presenza tra le sue fila di personale formato e qualificato, anche femminile, orientato ad entrare in empatia con le donne che vivono una situazione di disagio o pericolo, vuole essere in questo un punto di riferimento. Simbolicamente, la facciata della caserma “Generale Giuseppe Amico”, sede del Comando Provinciale Carabinieri di Livorno, verrà illuminata anche quest’anno di colore arancione ma altrettanto verrà fatto per le caserme di Cecina, Piombino e Portoferraio quale visiva dimostrazione della vicinanza dell’Arma a chiunque sia vittima di violenza e necessiti di aiuto e come convinta ed attiva partecipazione alla rete nazionale e provinciale contro la violenza sulle donne. A tale riguardo numerose sono le iniziative e gli incontri che vedono coinvolti i carabinieri sia nel capoluogo che in provincia, in particolare in questi giorni, allo scopo di diffondere informazioni utili per chi ha bisogno di aiuto. In quest’ottica nelle caserme della provincia saranno disponibili brochure informative.
Il leitmotiv dell’Arma dei Carabinieri, ogni giorno, ma con più forza nella giornata simbolo della lotta alla violenza di genere è: “Possiamo Aiutarvi”.
Da sempre in prima linea contro ogni forma di violenza, i Carabinieri si sono dotati di diversi e specifici strumenti a partire dalla Sezione Atti Persecutori – collocata nell’ambito del Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche – che da oltre un decennio svolge attività di studio ed analisi del fenomeno, elaborando valutazioni sui fattori di rischio in favore dei reparti distribuiti su tutto il territorio nazionale e programmi di formazione del personale.
Uno dei supporti concreti forniti dal Reparto è il “prontuario operativo”, un importante documento contenente le migliori pratiche per la gestione dei casi, nonché corsi basici e specialistici per i militari.
A questo si aggiunge, sin dal 2014, la “Rete nazionale di monitoraggio sul fenomeno della violenza di genere”, strutturata su marescialli e brigadieri delle articolazioni investigative territoriali e formati presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative attraverso specifici corsi.
Sono passati 7 anni dal 25 novembre 2016 quando, in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, è stato sottoscritto un Accordo tra i Ministri della Difesa e per le Pari Opportunità, cui è seguito una collaborazione tra il Dipartimento delle Pari Opportunità e l’Arma che ha portato la citata Sezione Atti Persecutori del RACIS allo sviluppo di attività di ricerca e analisi, alla formazione del personale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e degli operatori del numero di pubblica utilità “1522”, nonché a svolgere attività di sensibilizzazione in favore delle scuole. Inoltre, su richiesta del D.P.O., l’Arma ha effettuato una mappatura dei Centri Antiviolenza presenti sul territorio al fine di verificarne l’operatività nell’ambito dell’assistenza alle vittime.
Tra gli ulteriori protocolli ricordiamo l’accordo operativo sottoscritto lo scorso 17 novembre 2021 con il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi (CNOP), che ha l’obiettivo di fornire specifici elementi di psicologia comportamentale per migliorare le capacità di interazione con le vittime vulnerabili, sia nel primo contatto in situazioni di emergenza, sia nel successivo percorso di formalizzazione della denuncia.
Non da ultimo l’Arma ha partecipato alla realizzazione ed utilizza attivamente il sistema “Scudo”, una banca dati dedicata, volta a fornire ai militari, nell’immediatezza degli interventi, un quadro informativo completo su eventi pregressi e soggetti coinvolti e quindi, anche alla luce del “Codice Rosso”, adottare sin da subito provvedimenti a tutale delle vittime vulnerabili – donne e minori.
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