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Infortuni sul lavoro dovuti ad esplosioni: i dati di Inail

Tutelare l’incolumità dei lavoratori non può che essere una priorità, e sebbene negli ultimi anni si siano ottenuti dei miglioramenti, le cifre non possono affatto dirsi trascurabili.

Infortuni sul lavoro dovuti ad esplosioni: i dati di Inail.

Quelli relativi agli infortuni sul lavoro sono dei dati di indiscussa rilevanza: tutelare l’incolumità dei lavoratori, non solo sul luogo di lavoro, ma anche in itinere, non può che essere una priorità, e sebbene negli ultimi anni si siano ottenuti dei miglioramenti, le cifre non possono affatto dirsi trascurabili.

Infortuni sul lavoro: il calo reale è poco rilevante

Secondo Inail, ovvero l’ente pubblico che ha la funzione di gestire, appunto, questo tipo di incidenti, nel 2023 il numero di denunce per infortuni sul lavoro è diminuito del -16,1% rispetto all’anno precedente.

Tale percentuale, tuttavia, non consente di esultare, sia perché la cifra complessiva è comunque elevata, si parla di infatti di ben 585.356 denunce nell’arco dell’anno, e sia perché su questo trend incide anche il minor peso dei casi di Covid-19: eliminando gli infortuni di questo tipo, infatti, il decremento annuo non va oltre il -1%.

Ma quali sono le statistiche relative alle esplosioni nei luoghi di lavoro?

Esplosioni, degli eventi di indiscussa pericolosità

Le esplosioni possono contraddistinguersi per caratteristiche disparate, possono tuttavia essere suddivise in due categorie: da un lato troviamo le cosiddette esplosioni fisiche, dovute a ad una forte energia rilasciata in modo meccanico, dall’altro quelle chimiche, la cui onda pressoria è dovuta ad un’espansione di gas particolarmente violenta.

Si tratta, in tutti i casi, di eventi non particolarmente frequenti, ma purtroppo molto pericolosi: in molte circostanze, infatti, il loro verificarsi ha come esito la perdita della vita del lavoratore.

L’attenzione nei confronti di questa potenziale minaccia, dunque, deve essere altissima, e l’azienda deve rispettare tutte le accortezze del caso, a partire dalla formazione dei lavoratori fino all’utilizzo di dispositivi specifici, come gli aspiratori industriali visionabili nel sito www.depureco.com.

I dati sugli infortuni da esplosione in Italia

Proprio sulle esplosioni, Inail ha pubblicato sul proprio sito Internet ufficiale un report molto interessante che si focalizza su un data set di 98 eventi occorsi in ambienti di lavoro nel periodo 2002-2018, i quali hanno coinvolto complessivamente 119 lavoratori (un singolo evento può anche causare l’infortunio di più persone); ben 114 di questi lavoratori, purtroppo, hanno pagato con la vita, mentre gli altri 5 hanno comunque avuto degli esiti gravi.

La maggioranza degli infortuni dovuti ad esplosioni si è verificata tra i lavoratori rientranti nella categoria “Meccanici artigiani, montatori, riparatori e manutentori di macchine fisse e mobili”, al secondo posto invece figura la categoria “Conduttori di mezzi pesanti e camion”.

La situazione è differente per quel che riguarda, invece, i gli episodi con esito mortale: da questo punto di vista, la categoria con le cifre nettamente superiori è risultata essere “Artigiani, operai addetti alle rifiniture, muratori dell’Edilizia”, seguita da “Conduttori di macchinari e impianti”.

A livello di comparti, quello in cui gli infortuni per esplosione sono risultati essere più frequenti è stato quello manifatturiero, nel quale si colloca ben il 51% degli episodi complessivi, seguono quello delle costruzioni, con il 15% e quello riguardante trasporti e magazzinaggio, con il 9%.

Limitatamente agli episodi mortali, le lesioni maggiormente comuni sono state le ustioni termiche, verificatesi ben nel 49% dei casi, seguono le fratture con il 25% e le ferite con il 7%.

Infortuni sul lavoro dovuti ad esplosioni: i dati di Inail.

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