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Woodstock arriva a Milano

Milano, 1 dicembre 2017 – Direttamente dal Victoria and Albert Museum di Londra il 2 dicembre arriva a Milano“Revolution. Musica e Ribelli 1966-1970, dai Beatles a Woodstock”, la mostra più attesa che raccoglie il meglio del panorama musicale del ’68. Più che un’esposizione un vero e proprio tutto nel passato attraverso un ricco percorso fatto di storie, protagonisti, luoghi di quel breve ma intenso periodo periodo a cavallo tra il 1966 e il 1970. Un piccolo arco di tempo che tuttavia cambiò per sempre un’intera generazione.

In Gran Bretagna, in quei cinque anni rivoluzionari, nascono grandi nomi di band come i Beatles,  i Rolling Stones, gli Who e tanti altri; nascono anche alcune delle personalità più eccentriche e rivoluzionarie di quei tempi come le top model Twiggy (detta “grissino”) e Jean Shrimpton (detta “gamberetto”), Mary Quant, inventrice della minigonna, John Cowan, il fotografo che presta il suo studio ad Antonioni per girare “Blow Up”, mentre le città si animano sempre più di una variopinta umanità che insegue le tendenze del momento.

Quelli del ’68 sono gli anni che hanno scardinato le basi della società postbellica, plasmando in maniera innegabile il nostro stile di vita attuale, 1826 giorni che vengono raccontati in una eccezionale mostra con oltre 500 oggetti-testimonianze di momenti, vite eccezionali, canzoni che hanno segnato la storia, abiti che hanno fatto tendenza (ed all’epoca scandalo), film indimenticabili, attimi che potremo rivivere.

Revolution. Musica e ribelli 1966-1970, dai Beatles a Woodstock è un viaggio che ripercorre gli ambiti in cui le rivoluzioni di quegli anni ebbero luogo: la moda, la musica, le droghe, i locali e la controcultura; i diritti umani e le proteste di strada; il consumismo; i festival; le comunità alternative. Da Carnaby Street a Londra agli hippy di Haight-Ashbury, dall’innovazione tecnologica della Bay Area alle proteste del maggio francese, dalle comuni sparse in tutta l’America ai festival di Woodstock e dell’Isola di Wight, questi anni furono caratterizzati da un idealismo ottimista che spingeva le persone a far fronte comune per sovvertire le strutture di potere in ogni sfera della società. Una riflessione infine su quante di esse hanno prodotto un cambiamento reale e duraturo e quante invece sono andate perdute nei decenni successivi.

Promossa e co-prodotta da Comune di Milano e Avatar – Gruppo MondoMostreSkira, in collaborazione con il museo londinese, la mostra Revolution inaugura sabato 2 dicembre e dura fino al 4 aprile 2018 presso la Fabbrica del Vapore, in via Procaccini 4.

“Si tratta di un’esposizione eccezionale – afferma la vicesindaco e assessore all’Educazione, Anna Scavuzzo – sia per l’alto livello artistico e culturale, sia per il significato profondo che permea le opere in mostra e gli spazi della Fabbrica del Vapore che li ospitano: la convinzione che la creatività giovanile sia in grado di cambiare il mondo. Un’esposizione che merita di essere vista senza intenti nostalgici, ma con la passione e la curiosità intellettuale di scoprire come sono nati molti dei cambiamenti che ancora oggi stiamo vivendo”.

Articolo di Settimio Martire

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