Toscana. 52milioni e 400mila euro per l’assistenza sanitaria domiciliare.
Le risorse, ripartite per annualità, arrivano dal Pnrr, ha spiegato l'assessore Bezzini rispondendo all'interrogazione presentata dai consiglieri regionali Galli e Ulmi.
Toscana. 52milioni e 400mila euro per l’assistenza sanitaria domiciliare.
Le risorse, ripartite per annualità, arrivano dal Pnrr, ha spiegato l’assessore Bezzini rispondendo all’interrogazione presentata dai consiglieri regionali Galli e Ulmi.
Firenze “I livelli raggiunti dalla Regione Toscana per il 2023 sull’assistenza sanitaria domiciliare sono altissimi secondo i dati diffusi da Agenas, l’Agenzia Nazionale per i servizi sanitari regionali”. Con queste parole l’assessore alla Sanità Simone Bezzini ha risposto all’interrogazione proposta dai consiglieri regionali della Lega Giovanni Galli e del gruppo misto Merito e Lealtà Andrea Ulmi. “Questo – ha aggiunto – non solo ci consentirà di centrare l’obiettivo incrementale per il 2023, assegnatoci dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma anche di raggiungere l’obiettivo finale previsto dal Pnrr per il 2025. E questo nonostante si siano ricevute risorse percentualmente inferiori a tutte quelle delle altre Regioni“.
“Le risorse, complessivamente, – ha spiegato l’assessore – sono pari a 52milioni e 400mila euro, ripartite per annualità. Ripartizione inferiore alle altre Regioni perché le risorse erano correlate alla distanza di ogni Regione dal target per l’assistenza domiciliare. Avendo i livelli di assistenza più alti del Paese, con Veneto ed Emilia Romagna, abbiamo ricevuto meno risorse“.
“Le strutture private che hanno richiesto e ottenuto l’autorizzazione e l’accreditamento sono otto”. Ha aggiunto l’assessore Bezzini, che ha concluso: “Una ha ottenuto soltanto l’autorizzazione e non ha chiesto l’accreditamento e due sono in corso di valutazione. Di queste otto strutture private, quattro già erogavano le prestazioni di assistenza domiciliare integrata e avranno presto il decreto definitivo“.
Nella replica il consigliere Andrea Ulmi ha spiegato: “Dalle informazioni in mio possesso, mi risulta che sarà difficile raggiungere gli obiettivi prefissati per il 2026” e ha aggiunto: “Sulle strutture accreditate a noi risulta che la Toscana garantiva l’assistenza attraverso organizzazioni pubbliche e non erano operative o coinvolte in questo processo quelle di tipo privato. Ma mi sembra che lei ci abbia detto che è un processo in divenire e quindi aspettiamo di vedere i risultati per fare una valutazione più precisa“.
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