Settantesimo anniversario del ritorno di Trieste all’Italia: celebrato lo scorso sabato 26
Rievocazioni storiche e cerimonie ufficiali nella città di Trieste per commemorare il 26 ottobre 1954, con la presenza delle massime autorità e eventi significativi in città.
Lo scorso sabato 26 ottobre 2024 si è festeggiato il settantesimo anniversario del ritorno di Trieste all’Italia (1954).
Le celebrazioni istituzionali del Comune di Trieste sono iniziate la mattina in piazza dell’Unità d’Italia, alla presenza dei Labari, del Gonfalone della Città di Trieste, delle Forze armate, delle Forze dell’ordine, delle Autorità politiche, civili e religiose.
Hanno portato indirizzi di saluto, nel seguente ordine, il sindaco Roberto Dipiazza, il rappresentante della Giunta regionale Fabio Scoccimarro e il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha fatto pervenire un messaggio augurale (vedi testo integrale in allegato) di cui è stata data pubblica lettura. Quindi è intervenuto il presidente del Senato Ignazio La Russa.
Sono seguiti l’alzabandiera e il passaggio nel cielo della Pattuglia Acrobatica Nazionale “Frecce Tricolori”, con repertorio musicale curato dalla Fanfara dei Bersaglieri di San Donà di Piave.
Il sindaco Roberto Dipiazza ha esordito e concluso il suo intervento citando il discorso pronunciato dal predecessore Gianni Bartoli, primo sindaco di Trieste democraticamente eletto, in occasione del 26 ottobre 1954.
Il sindaco Roberto Dipiazza ha inoltre ripercorso la storia che ha preceduto e seguito la seconda redenzione di Trieste: “Nel clima della Guerra fredda Trieste, crocevia di culture e popoli, era contesa tra l’Italia e la Jugoslavia socialista di Tito, con l’interesse degli Stati Uniti e del Regno Unito a mediare per evitare un’escalation del conflitto nell’Europa sud-orientale. Dopo quasi un decennio di incertezze e tensioni politiche internazionali, finalmente il 5 ottobre 1954 venne firmato il Memorandum di Londra tra Italia, Jugoslavia, Stati Uniti e Regno Unito. Con questo accordo la Zona A, inclusa Trieste, veniva restituita all’Italia, mentre la Zona B restava sotto il controllo jugoslavo. Il 26 ottobre dello stesso anno, le truppe italiane entrarono a Trieste, sancendo ufficialmente il ritorno della sovranità italiana. Trieste, con il suo ricco passato multiculturale e il ruolo di ponte tra Italia e Balcani, continua a rappresentare una testimonianza viva delle complessità storiche e delle tensioni che hanno caratterizzato l’Europa nel XX secolo. Ma il 26 ottobre 1954 rimane nella memoria collettiva italiana come il giorno in cui Trieste tornò finalmente a casa“.
Rivolgendosi al sindaco Roberto Dipiazza, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha scritto: “Se nella Prima guerra mondiale Trieste era stata il simbolo del compimento del Risorgimento, al termine della Seconda guerra mondiale ha incarnato una storia completamente diversa, con i 40 giorni di occupazione jugoslava, i massacri delle Foibe, l’amministrazione angloamericana, l’incombere delle conseguenze di un trattato che separava Trieste dall’Italia confinandola a “Territorio Libero”. Alla perdita delle province dell’Adriatico orientale – Pola, Fiume e Zara – e al conseguente Esodo degli italiani da quelle terre si aggiunse una nuova questione Trieste, città contesa tra Italia e Jugoslavia, tra mondo libero e mondo comunista. Ma la questione triestina non è rimasta mai confinata alla disputa diplomatica tra le cancellerie e ai rapporti tra i governi. È stata una questione di popolo, che ha infiammato i cuori di un’intera generazione di italiani“.
Al termine della formalità, il sindaco Roberto Dipiazza ha ricevuto privatamente nel Salotto Azzurro del Municipio il presidente del Senato, Ignazio La Russa, e il capo della segreteria politica di Fratelli d’Italia, Arianna Meloni, che hanno così avuto occasione di incontrare la signora Annamaria Marincovich, nata a Fiume nel 1936 ed emigrata in Argentina nel 1952 (vedasi comunicato stampa successivo).
Le celebrazioni istituzionali sono proseguite alle ore 15 nella Sala del Consiglio Comunale con una cerimonia alla presenza delle massime Autorità cittadine, dei rappresentanti delle Forze Armate, delle Forze dell’Ordine e dei Labari delle Associazioni combattentistiche.
Infine alle ore 17 in piazza dell’Unità d’Italia è avvenuta l’ammaina bandiera e l’esibizione conclusiva della Fanfara dei Bersaglieri di San Donà di Piave.
All’interno del programma istituzionale si è inserita anche la Rievocazione storica della Staffetta Roma-Trieste 2004-2024, a cura dell’A.S.D. Gruppo Sportivo San Giacomo, in co-organizzazione con il Comune di Trieste, con la seguente scaletta: in mattinata ritrovo degli atleti in piazza dell’Unità d’Italia per il trasferimento verso il Sacrario di Redipuglia; deposizione di una corona presso il Sacrario ed esecuzione di alcuni brani musicali da parte della Fanfara dei Bersaglieri di San Donà di Piave; nel primo pomeriggio partenza della Staffetta con la fiaccola in direzione Trieste; breve sosta ai monumenti patriottici nel Comune di Duino Aurisina; arrivo alla stazione centrale di Trieste (ore 16) e in piazza dell’Unità d’Italia (ore 16.30) con accensione del tripode.
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