Milano, Idroscalo capitale del triathlon con Deejay Tri
Sfide rivolte a giovani, neofiti e amatori con il Super Sprint, lo Sprint e l’Olimpico a staffetta
Milano, Idroscalo capitale del triathlon con Deejay Tri.
A salutare l’arrivo dell’estate nel ponte del 2 giugno ci hanno pensato i 1.800 triatleti di DEEJAY TRI, protagonisti per il sesto anno dell’ormai imperdibile festa italiana della triplice disciplina. Da ogni parte d’Italia fino all’Idroscalo di Milano per superare i propri limiti, mettersi alla prova in team condividendo l’impresa, approcciarsi a questo sport per la prima volta o anche solo tifare amici e familiari rendendo così l’esperienza indimenticabile.
Tra sorrisi, commozione, abbracci e puro divertimento, la manifestazione non ha tradito le aspettative che hanno portato alla sua nascita, voluta da Comune di Milano, Radio DEEJAY e TriO Events, con il supporto di Regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano, Città di Segrate e Peschiera Borromeo. La spiaggia Bosco si è trasformata in un villaggio ricco di attività, punto di partenza delle distanze rivolte a differenti fasce di età.
La giornata si è aperta con i format promozionali per eccellenza. Dalla staffetta su distanza olimpica (1500m nuoto – 40km bici – 10km corsa), vinta da Giacomo Simeoni, Federico Amadori e Riccardo Amadori in 1h56’18”, si è passati alla novità di questa edizione, la staffetta Sprint (750m – 20km – 5km), in cui hanno prevalso Gabriele Menardi, Nicola Sabatini e Thomas Francesco Previtali in 56’29”. Il Super Sprint (400m – 10km – 2.5km) ha visto invece affermarsi Davide Cerizza (Cus Pro Patria Milano) in 32’45” e Chiara Brenna (Zerotri 1 Como) in 35’58”.
Tra le squadre che hanno affrontato la Sprint Relay anche il team di Parkinson & Sport. Sette anni fa la diagnosi ricevuta da Stefano Ghidotti, presidente dell’associazione, lo ha motivato più che mai nel credere che l’amato triathlon lo avrebbe supportato nel donare nuova energia al proprio corpo. Da quel momento si è impegnato per infondere a tante persone con diagnosi di Parkinson questa convinzione, attraverso la pratica sportiva a 360° e il giusto approccio mentale. «La partecipazione alla staffetta con Marco Ramelli (bike) e Donato Vaira (run) rappresenta perfettamente la filosofia dell’associazione, che ad oggi conta 400 iscritti – commenta l’atleta bergamasco, in gara anche nello Sprint con Roberto Denti – Il miglior farmaco che potremmo assumere è la dopamina e il triathlon è in grado di regalarcelo!».
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