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Ucraina: l’esercito di Kiev è passato alla controffensiva

Draghi: accettare una vittoria russa infliggerebbe un colpo fatale all'Ue

Ucraina: l’esercito di Kiev è passato alla controffensiva

La guerra in Ucraina giunge al giorno 470. L’esercito di Kiev è passato alla controffensiva nella direzione di Bakhmut. Mosca, intanto, dice di aver respinto l’offensiva ucraina a Zaporizhzhia distruggendo 30 carri armati ed eliminando 350 soldati.

Secondo Kiev, dopo la distruzione della diga di Kakhovka, serviranno almeno 5 anni e oltre un miliardo di dollari per ricostruirla.

Per Zelensky, il crollo della centrale idroelettrica è stata causata dal “disastro Putin”. Inoltre, il bacino della diga non può più fornire acqua sufficiente per raffreddare i reattori della centrale di Zaporizhzhia. Secondo il capo dell’amministrazione comunale filorussa, il crollo ha provocato 5 morti e 41 feriti. I russi avrebbero bombardato Kherson, la città inondata dalla piena del fiume Dnepr.

“Esprimo a nome del Governo italiano grande vicinanza alle popolazioni ucraine colpite dal criminale danneggiamento della diga di Nova Kakhovka. L’Italia è con voi. Non ci rassegneremo mai a questo cinismo e a questo orrore”, questa la dichiarazione del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“La brutale invasione russa dell’Ucraina non era un atto di follia imprevedibile” ma “un passo premeditato” di Vladimir Putin e “un colpo intenzionale per l’Ue. I valori esistenziali dell’Unione europea sono la pace, la libertà e il rispetto della sovranità democratica”, ed è “per questo che non c’è alternativa per gli Stati Uniti, l’Europa e i loro alleati se non garantire che l’Ucraina vinca questa guerra”: lo ha detto l’ex premier Mario Draghi, parlando al Mit di Boston.

Per Draghi, accettare una vittoria russa “infliggerebbe un colpo fatale all’Ue”.

“Accettare una vittoria russa o un pareggio confuso indebolirebbe fatalmente altri Stati confinanti e manderebbe un messaggio agli autocrati che l’Ue è pronta a scendere a compromessi su ciò che rappresenta, su ciò che è. Segnalerebbe inoltre ai nostri partner orientali che il nostro impegno per la loro libertà e indipendenza – un pilastro della nostra politica estera – non è poi così incrollabile”, ha detto l’ex premier.

“Vincere questa guerra per l’Europa significa avere una pace stabile, e oggi questa prospettiva appare difficile. L’invasione della Russia fa parte di una strategia delirante a lungo termine del presidente Putin: recuperare l’influenza passata dell’Unione Sovietica e l’esistenza del suo governo è ora intimamente legata al suo successo. Ci vorrebbe un cambiamento politico interno a Mosca perché la Russia abbandoni i suoi obiettivi, ma non vi è alcun segno che un tale cambiamento si verificherà”, ha aggiunto Draghi.

Ucraina: l'esercito di Kiev è passato alla controffensiva

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