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Immigrazione clandestina, smantellata dai Carabinieri di Reggio Calabria una cellula che ricollocava i migranti

Quattro arresti tra Francia e Germania. Ogni migrante avrebbe pagato 1500 euro per il trasporto oltre confine

Immigrazione clandestina, smantellata dai Carabinieri di Reggio Calabria una cellula che ricollocava i migranti.

Sono quattro i cittadini afghani accusati di “favoreggiamento pluriaggravato dell’immigrazione clandestina” e di “esercizio abusivo dell’intermediazione finanziaria” arrestati in Francia e Germania dai Carabinieri del comando provinciale di Reggio Calabria.

Le misure cautelari sono scattate dopo le indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia guidata da Giovanni Bombardieri.

L’indagine si è avvalsa della collaborazione con Eurojust ed Europol, oltre che con i corpi locali di polizia francesi e tedeschi.

È il 2020 quando, dopo l’innalzamento del numero di sbarchi di migranti registrato sul litorale reggino, in particolare sulla costa ionica, i Carabinieri avviano una serie di analisi informative. L’attenzione dell’Arma si concentra sui movimenti dei migranti successivi allo sbarco.

I militari notano in particolare un 40enne di origine afgana ma residente in Francia, del quale viene registrata la presenza a bordo di un furgone con targa transalpina a Bova Marina.

Durante un pedinamento, l’uomo viene osservato mentre fa salire a bordo di un furgone 10 connazionali. Poi, dopo aver fatto tappa in Abruzzo, in Lombardia e in Liguria, esce dall’Italia passando per il valico del Frejus.

Nel corso del controllo, l’uomo è solo a bordo del mezzo, ma viene accertata la presenza sui sedili posteriori di alcuni bagagli, pieni di pannolini per bambini ed altri vestiti chiaramente non appartenenti all’indagato. Inoltre, viene notata la presenza di un vano, creato ad hoc nella parte posteriore del mezzo per nascondere le persone.

La procura ha contestato le aggravanti, confermate nel provvedimento del GIP, di “avere esposto le persone trasportate a pericolo per la loro vita” (abbandonati in una zona di montagna, al freddo e alle intemperie, su sentieri scoscesi ed impervi) e quella di “aver commesso il fatto sottoponendo i trasportati a trattamento inumano e degradante” (nascondendoli nel furgone).

Le indagini hanno consentito di definire una rete criminale di immigrazione clandestina localizzata in Turchia, Italia, Francia e Germania. Ogni migrante avrebbe pagato 1500 euro per il trasporto oltre confine. È stato inoltre individuato il canale finanziario per le transazioni economiche, che utilizza il metodo informale noto come hawala.

reggio calabria

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