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Elezioni comunali 2023: il 28 e 29 maggio i ballottaggi

41 comuni, fra cui 7 capoluoghi torneranno al voto dopo il primo turno del 14 e 15 maggio

Elezioni comunali 2023: il 28 e 29 maggio i ballottaggi

Il 14 e il 15 maggio 595 comuni italiani hanno votato per l’elezione del sindaco e il rinnovo del consiglio comunale. Di questi, 41 andranno al ballottaggio.

Per quanto riguarda i capoluoghi, il primo turno si è concluso con la vittoria del centrodestra in quattro città – Sondrio, Treviso, Latina, Imperia – e del centrosinistra in due – Brescia e Teramo.

Sette comuni capoluogo vanno invece al ballottaggio per eleggere i propri sindaci e il consiglio comunale. Il secondo turno delle elezioni è previsto il 28 e 29 maggio: si vota domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15. Gli scrutini inizieranno immediatamente dopo la chiusura delle urne.

È andato al ballottaggio l’unico capoluogo di Regione di queste elezioni, Ancona, dove si sfidano Daniele Silvetti (centrodestra, in vantaggio al primo turno) e Ida Simonella (Pd e Terzo Polo).

A Brindisi la corsa è fra il candidato del centrodestra Pino Marchionna e l’avversario Roberto Fusco, sostenuto da centrosinistra e M5S.

A Massa ha ottenuto il vantaggio Francesco Persiani – sindaco uscente sostenuto da Lega, Forza Italia e liste civiche -, che corre contro il candidato di Pd e Alleanza Verdi Sinistra, Enzo Ricci.

Ballottaggio anche a Siena, dove le due candidate Nicoletta Fabio centrodestra) e Anna Ferretti (Pd e Sinistra Italiana) al primo turno si sono fermate entrambe lontane dalla soglia del 50% + 1 dei voti.

A Terni si sfidano Orlando Masselli (centrodestra) e Stefano Bandecchi (Alleanza Popolare e liste civiche).

In Veneto va al ballottaggio Vicenza: il sindaco uscente Francesco Rucco (centrodestra) cerca la riconferma contro il candidato del centrosinistra Giacomo Possamai.

Pisa è approdata al ballottaggio sul filo dei voti, con il candidato del centrodestra Michele Conti che al primo turno ha preso il 49,96% e sfida l’avversario Paolo Martinelli (Pd e M5S).

Dopo il ballottaggio viene eletto sindaco il candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti. In caso di parità, vince il candidato collegato alla lista o al gruppo di liste per l’elezione del consiglio comunale che ha conseguito la maggiore cifra elettorale complessiva. A parità di cifra elettorale, è proclamato primo cittadini il più anziano fra i due sfidanti.

Come spiega il sito del ministero dell’Interno, “la scheda per il ballottaggio comprende il nome e il cognome dei candidati alla carica di sindaco, scritti entro l’apposito rettangolo, sotto il quale sono riprodotti i simboli delle liste collegate. Il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato prescelto”.

Per votare è necessario andare al proprio seggio con la tessera elettorale e un documento d’identità. Il seggio in cui bisogna recarsi è indicato sulla tessera elettorale dove si trovano il numero e la sede della sezione a cui si è assegnati, il collegio e la circoscrizione di appartenenza.

I documenti d’identità accettati sono, oltre alla carta d’identità, tutti quelli leggibili e con fotografia rilasciati dalla Pubblica amministrazione come patente, libretto di pensione, passaporto, tessera di riconoscimento rilasciata da un ordine professionale e tessera di riconoscimento rilasciata dall’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia, se convalidata da un Comando militare.

I documenti sono validi per votare anche se scaduti purché permettano l’identificazione dell’elettore.

Elezioni comunali 2023: il 28 e 29 maggio i ballottaggi

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