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49 donne uccise dall’inizio dell’anno: previste per il prossimo Consiglio dei Ministri il rafforzamento delle misure antiviolenza

Previsto un uso più stringente del braccialetto elettronico che potrà essere imposto anche per stalking, minacce, ingiurie e atti persecutori

49 donne uccise dall’inizio dell’anno: previste per il prossimo Consiglio dei Ministri il rafforzamento delle misure antiviolenza

49 donne uccise dall’inizio dell’anno, le ultime due Giulia e Pierpaola, a Senago e Roma, per mano di chi diceva di amarle come è successo a molte altre.
Numeri che impressionano e spingono ad accelerare un rafforzamento delle misure antiviolenza. Un pacchetto di provvedimenti è allo studio da mesi e approderà a breve sul tavolo del Consiglio dei ministri.

E’ previsto innanzitutto un uso più stringente del braccialetto elettronico che potrà essere imposto anche per stalking, minacce, ingiurie e atti persecutori. Tutti reati spia di amori tossici che troppe volte erano stati denunciati ma inutilmente, non evitando epiloghi tragici.
L’applicazione preventiva del braccialetto potrebbe fare la differenza hanno segnalato le associazioni a difesa delle donne maltrattate, i cui rappresentanti da febbraio lavorano con i tecnici dei ministeri per la revisione delle misure.

Un tavolo interministeriale è infatti aperto tra i ministeri dell’interno, della giustizia e della famiglia per declinare il disegno di legge. Un impegno sollecitato, lo scorso otto marzo, in occasione della festa della donna, anche dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Se il braccialetto elettronico verrà rifiutato si passerà a misure più severe come l’obbligo di firma alle forze dell’ordine.
In caso di segnalazione di comportamento violento è previsto già dall’attuale legge in vigore il divieto avvicinamento al domicilio della vittima, con le nuove norme la distanza da rispettare sarà aumentata e controllata se necessario applicando l’uso del braccialetto elettronico.
Troppe donne però non arrivano a sporgere denuncia, non solo per paura o per dipendenza psicologica ma anche per l’impossibilità di mantenersi da sole e rifarsi una vita. E’ allora previsto un microcredito che aiuti a sganciarsi da un compagno violento.
L’obiettivo è che venga utilizzato sempre più spesso il numero di emergenza antiviolenza e anti stalking 1522, il centralino per la denuncia attivo 24 ore su 24.

La normativa sui femminicidi e sulle violenze subite dalle donne -dunque- sarà irrobustita. Il governo e le Camere sono pronte. I casi di cronaca, compreso l’omicidio di Giulia Tramontano, possono aver fornito qualche consapevolezza in più al legislatore. Ma il provvedimento era già previsto da tempo. C’è un clima di concordia assoluta tra il ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità Eugenia Roccella, che ha annunciato che la stretta è prevista per il prossimo Cdm (o al limite per quello dopo), il ministro della Giustizia Carlo Nordio e quello dell’Interno Matteo Piantedosi. In più, c’è una discussione incardinata in commissione Giustizia alla Camera. Le misure ventilate riguardano le regole per l’applicazione dei braccialetti elettronici e la rapidità dei processi, che per queste fattispecie dovrebbero procedere con più efficienza.

«La tragedia di Giulia Tramontano e del suo bambino dimostra che alla pur valida legislazione vigente serve un’ulteriore stretta. Sembra non esserci fine all’orrore, sempre più frequenti gli episodi di violenza contro le donne quindi necessario educare per prevenire ma anche avere strumenti adeguati a reprimere chi si macchia di colpe imperdonabili», ha dichiarato al Giornale Carolina Varchi, Fdi, capogruppo in commissione Giustizia.

«Sì mi risulta che il Ministro Nordio e Roccella stiano lavorando ad una ulteriore stretta. In Commissione Giustizia c’è massima attenzione su questo. In particolare si dovranno rafforzare soprattutto le misure preventive» ha fatto presente Ciro Maschio, presidente dell’organo interessato.

Le ha fatto eco la deputata Fdi Augusta Montaruli: «I dati sui reati da codice rosso dicono che è necessario un ulteriore sforzo del legislatore. Bene lo studio da parte del governo per un’ulteriore stretta che dimostra come lo Stato non possa rimanere impassibile di fronte ai continui tragici fatti di cronaca». E Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia, aggiunge: «La violenza sulle donne è uno dei temi da sempre seguiti con attenzione e concretezza da Forza Italia. L’approccio emerso dal Cdm è quello corretto: massimo rigore e massima severità. Il governo di centrodestra concretizzerà un altro intervento che il Paese ci chiede».

Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata di Forza Italia, ha rimarcato come la prevenzione debba attecchire in più ambiti: «In Parlamento siamo pronti a intervenire per modificare le norme esistenti e per renderle più efficaci. Ma non può essere solo una questione di leggi o di pene. La prevenzione deve essere prima di tutto culturale e sociale». E ancora: «Le donne non sono un oggetto nella disponibilità esclusiva dei propri aguzzini. Le vittime di violenza devono avere la forza di ribellarsi, e per poterlo fare devono avere e percepire attorno una rete di protezione solida e riconoscibile».

I dettagli del provvedimento verranno chiariti con il concerto di tutti i Dicasteri interessati. Di sicuro l’esecutivo metterà in campo norme sulla distanza minima che deve intercorrere tra uno o una stalker e chi ha subito violenza o danni. Di rimando, verrà anche integrata la fattispecie dei cosiddetti sex offender, ossia chi si macchia di crimini sessuali, mentre in relazione ai braccialetti elettronici ci si aspetta soprattutto decisionismo sulle procedure. 

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