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Sbarca al Mart di Rovereto dopo il successo a Palazzo Reale di Milano "Umberto Boccioni. Genio e memoria"

E’ certo, ormai, il riscontro di pubblico e il grande successo che la mostra tenutasi quest’anno a Palazzo Reale di Milano, “Umberto Boccioni. Genio e Memoria”, ha registrato: un’esposizione dedicata all’artista, possiamo dire naturalizzatosi milanese, lui nato a Reggio di Calabria, lui frequentatore di Giacomo Balla, da cui su l’influenza, lui sodale di Marinetti, l’ideatore del Manifesto Futurista, lui, infine, fondatore del futurismo tecnico, attraverso una ricerca e un’analisi approfondite e un’attenta e accurata attenzione ai moduli conoscitivi e interpretativi di una produzione, gran parte della quale non conosciuta.

Rovereto all’interno delle sale del Mart ospiterà, infatti, dal 5 Novembre al 17 Febbraio 2017 la stessa mostra che si è tenuta a Palazzo Reale, creando, in questo senso, uno spirito di collaborazione e di confronto tra istituzioni museali importanti e fondamentali per la promozione del patrimonio artistico italiano e internazionale. Fu proprio l’opera “La città che sale” che accreditò Umberto Boccioni come il principale inventore e ideatore della tecnica futurista, identificando nella dinamica la caratteristica precipua dello stile dell’autore, che aveva già avuto modo di esprimere attraverso il movimento e la luce la configurazione di un’immagine scomposta e decomposta, quasi si accedesse a un divisionismo originale che guardava a sviluppi, estetico compositivi, futuri. Umberto Boccioni per diversi anni si insediò a Parigi, dopo aver trascorso gran parte della sua esistenza a Roma, dove entrò in contatto con grandi maestri del calibro di Severini e Sironi, e prima di stabilirsi definitivamente a Milano.

La collaborazione tra Museo del Novecento di Milano, Castello Sforzesco di Milano, Palazzo Reale di Milano e il Miart di Rovereto porta a dare rilevanza a un modulo espositivo che ha reso omaggio alla portata immensa dell’artista, lui espressione di una sperimentazione e di uno stile autorale proprio e complesso, fondato su basi concettuali e su una tecnica compositiva immense e complesse, attraverso prestiti da parte di importanti istituzioni museali e da collezioni private internazionali, a cura di Francesca Rossi, Castello Sforzesco di Milano, con la collaborazione di Agostino Contò, Biblioteca Civicva di Verona, e grazie alla ricedrca condotta dal Museo del Novecento di Milano, da Palazzo Reale di Milano e dalla Casa Editrice Eelcta, oltre allo stesso Mart di Rovereto.

Soddisfatto risulta essere l’Assessore alla Cultura del Comune di Milano, Filippo Del Corno, riguardo a un progetto di collaborazione che promuove la ricerca e lo studio approfondito su Boccioni e che esprime un modello espositivo molto avvincente e interessante, completo quanto unico: un modello che ha registrato successo di critica e di pubblico a Milano e che, sicuramente, confermerà la propria validità. La mostra su Boccioni vede integrazioni da parte di collezioni e studi di ricerca sulla figura dell’artista futurista proposte dalla Casa d’Arte Futurista Depero, seconda sede del Mart, e vede una forte sinergia con l’attività di ricerca dell’Archivio del ’900 del Mart.

Articolo di Alessandro Rizzo

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