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A cent'anni dalla morte a Palazzo Reale il fondatore del futurismo pittorico: Umberto Boccioni

È un omaggio quello che Milano e Palazzo Reale vogliono fare a una delle figure più rappresentative della letteratura artistica del Novecento: a cent’anni dalla morte di Umberto Boccioni le sale del Palazzo proporranno le opere più rappresentative del fondatore dell’estetica della pittura futurista, che ha saputo tradurre in colori, cromie e forme la poetica di un grande movimento letterario e culturale.

La mostra, che sarà presente fino al 10 luglio, vede la curatela da parte del Gabinetto dei Disegni della Soprintendenza del Castello Sforzesco nel promuovere un progetto che, attraverso 280 opere del grande autore, disegni, incisioni, sculture, fotografie d’epoca, libri, riviste e, ancora, documenti, ci illustra la storia evolutiva del grande autore, fondatore di certa corrente dal sapore fortemente culturale e pittorico, unendo essenze differenti, dal simbolismo al divisionismo, fino a giungere all’espressionismo, senza tralasciare uno sguardo, attento e sapiente, su espressioni di origine rinascimentale, barocca e figurativa europea, che caratterizzano molti lavori di Boccioni, magari non conosciuti e non pensabili.

La mostra è organizzata con il contributo del Castello Sforzesco, del Museo del Novecento, di Palazzo Reale e della casa editrice Electa 280: un autoritratto di Boccioni, appartenente alla Pinacoteca di Brera di Milano, apre la mostra e il lungo itinerario di conoscenza della formazione e della poetica dell’autore, con opere che provengono da musei di fama internazionale. La mostra è strutturata su una suddivisione tematica e cronologica, in modo da dare un ventaglio informativo e di consocenza della maturazione estetica e contenutistica dell’artista. Corpo centrale della mostra sono gli stessi disegni, che ci donano in modo più preciso e puntuale la lettura artistica dell’autore e lo studio della forma e della figura in un rapporto libero e innovativo tra soggetto e spazio, organizzato all’interno di una dinamica molto forte e incisiva all’interno della stessa opera

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