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Carolina Orlandi alle Iene: monologo che chiede giustizia per la morte del patrigno David Rossi

A dieci anni dalla morte di David Rossi, la moglie e la figlia di questa, Carolina Orlandi, chiedono giustizia per un'indagine di omicidio mai risolta.

Carolina Orlandi alle Iene: monologo che chiede giustizia per la morte del patrigno David Rossi.

È andato in onda nella serata del 21 marzo a “Le Iene” il monologo di Carolina Orlandi, figlia della moglie di David Rossi, il manager del Monte dei Paschi di Siena scomparso dieci anni fa in circostanze ancora tutte da chiarire. In studio Carolina fa un appello alla politica italiana, rivolgendo le sue parole alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e alla Segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, per chiedere ad entrambe di non “far spegnere i riflettori su una storia che è, sì, la nostra, ma anche di tutto il Paese”.

Carolina Orlandi alle Iene: monologo che chiede giustizia per la morte del patrigno David Rossi

Queste le sue parole: “dieci anni e quindici giorni fa la mia vita è cambiata per sempre. Mi avete vista combattere un po’ dovunque per scoprire cosa sia accaduto al mio secondo padre, David Rossi. Io e mia madre non abbiamo avuto scelta, siamo due donne che chiedono giustizia da 10 anni e oggi la chiedo ad altre due donne. Due donne che hanno i mezzi per poterla garantire. A Giorgia Meloni, la Presidente del Consiglio: nessuno sta indagando su chi abbia picchiato David prima di morire, e nessuno della Procura di Siena sta pagando per gli errori inammissibili compiuti fin dall’inizio. A Elly Schlein, neosegretaria del PD, che rivendica discontinuità con il passato. E il passato è il suo predecessore, Enrico Letta, che non ha mai voluto incontrare né me né mia madre. Il suo partito è l’unico che non ha votato la relazione finale della commissione d’inchiesta sulla morte di David. Commissione che domani sarà di nuovo in aula, alla Camera, e che ci auguriamo possa passare una seconda volta all’unanimità. Giorgia Meloni, Elly Schlein, vorrei raccontarvi quanto faccia male tenere le ferite spalancate, alla mercé di tutti, per non far spegnere i riflettori su una storia che è, sì, la nostra, ma anche di tutto il Paese. Non esistono maggioranza e opposizione di fronte alla giustizia. Abbiamo il diritto di un’indagine seria, completa, senza sconti, per omicidio. Per David e per tutte le famiglie come la nostra, che devono potersi prendere cura del proprio dolore, senza dover combattere più.”

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