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MILAN-FIORENTINA 1-3: TRACOLLO ROSSONERO. LA VIOLA SBANCA SAN SIRO

Quarto K.O. in sei gare per i rossoneri che vengono asfaltati da una bella Fiorentina che s’impone alla Scala del Calcio. Pulgar, Castrovilli e Ribery fanno vacillare fortemente la panchina di Giampaolo, a serio rischio esonero. Uniche note positive rossonere: il rigore parato da Donnarumma su Chiesa e lo splendido gol di Leao.

LE FORMAZIONI

Giampaolo riconcede fiducia all’ XI iniziale che ha affrontato il Torino nel turno precedente, con il tridente Suso, Leao e Piatek. Conferma sulla sinistra per T. Hernandez, mentre la Fiorentina dell’ex Montella si affida alla coppia Chiesa-Ribery.

MILAN: 4-3-3: Donnarumma; Calabria, Musacchio, Romagnoli, T.Hernandez; Bennacer, Kessié(46′ Krunic), Calhanoglu; Suso(79′ Castillejo), Leao, Piatek(58′ Duarte).

FIORENTINA: 3-5-2: Dragowski; Milenkovic, Pezzella, Caceres; Lirola, Badelj, Pulgar, Castrovilli(79′ Benassi), Dalbert; Chiesa(84′ Boateng), Ribery(89′ Ghezzal).

LA PARTITA

Nonostante un buon avvio di gara da parte del Milan, la prima vera occasione della partita è della Fiorentina: Chiesa con un destro al volo impegna Donnarumma che riesce a deviare in angolo grazie anche all’aiuto del palo. Al 12′ Ribery, dopo aver recuperato palla, penetra nella difesa rossonera ma la sua conclusione è prontamente respinta da un’eccellente parata di Donnarumma. Sulla palla vangante, Chiesa è il più lesto e, nel tentativo di fermare l’iniziativa del talentino viola, Bennacer lo sgambetta in area di rigore. Per Giacomelli non ci sono dubbi: è penalty. Dal dischetto Pulgar è glaciale e porta in vantaggio la Fiorentina. Al 23′ arriva la risposta rossonera: dal limite, con una bella conclusione a giro, Suso impegna Dragowski che è costretto a volare e a deviare il pallone in angolo. Per la restante metà del primo tempo non accade nulla di emozionante. Tra i fischi e il malcontento di San Siro, la prima frazione di gioco termina con i viola in vantaggio per 0-1.

Alla ripresa dall’intervallo, Giampaolo inserisce Krunic al posto di Kessié. Al 54′ la partita si mette ancora di più in salita per i rossoneri: brutta entrata a metà campo di Musacchio su Ribery. Giacomelli, dopo la consultazione al VAR estrae il cartellino rosso all’argentino. Al 58′ Pulgar ci prova dalla distanza, ma Donnarumma è attento e, con un volo plastico, devia in calcio d’angolo. Al 65′ la Fiorentina trova il raddoppio: dalla destra, Chiesa mette in mezzo un insidioso traversone che Donnarumma devia verso il centro dell’area di rigore. Sulla respinta, Castrovilli è il più rapido e di prima intenzione ribadisce in rete la sua prima marcatura in Serie A. Il Milan non c’è più: al 70′ Bennacer atterra Castrovilli in area di rigore: secondo penalty della giornata per i viola. Questa volta dal dischetto si presenta Chiesa, ma il talento viola si fa ipnotizzare da Donnarumma che evita il tris. Ma 8 minuti più tardi la Fiorentina trova il terzo gol della serata. Splendida azione corale della squadra di Montella al limite dell’area rossonera: Chiesa serve centralmente Ribery che, dopo aver mandato a vuoto una serie di avversari, deposita il pallone sul primo palo alle spalle di un incolpevole Donnarumma. All’ 80′, arriva finalmente la reazione rossonera: meravigliosa percussione palla al piede di Leao in area di rigore viola che, dopo aver mandato a vuoto un paio di avversari, conclude a rete il gol della bandiera rossonera. Il Milan si ferma qui e nel finale non crea nessuna occasione per avvicinarsi alla porta di Dragowski. La Fiorentina sbanca ancora una volta San Siro e manda in una crisi profonda il Milan di Giampaolo.

CRISI DI IDENTITA’

Quarta sconfitta in sei gare per i rossoneri che crollano davanti ai propri tifosi contro una Fiorentina quadrata e capace di imporsi alla Scala del Calcio. Milan male su ogni aspetto: dalla tenuta fisica a quella psicologica, i rossoneri son parsi il più delle volte in questo inizio di stagione, una squadra allo sbaraglio, senza un’idea precisa di gioco e senza un’anima e uno spirito di lotta e sacrificio. La squadra, difatti, dopo lo svantaggio iniziale, non ha creato, come per tutto il match, nessuna palla-gol pericolosa che potesse riaccendere e far girare il match a favore dei rossoneri. In questo, le responsabilità di Giampaolo sono tante ed evidenti: il suo Milan sembra la brutta versione di quello di Gattuso, in quanto incapace di palleggiare nella metà campo avversaria e fin troppo morbido e penetrabile in fase difensiva. Discutibile la scelta del tecnico rossonero di togliere Piatek al posto di Duarte nel momento in cui il Milan era sotto di un gol e in inferiorità numerica. Le uniche due note positive della serata sono rappresentate dalle parate decisive di Donnarumma e dal talento cristallino di Leao.

#ACMilan.

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