Quando è troppo, è troppo. Non c’è stata storia tra Benevento e Inter, come è giusto che sia, ma la differenza di livello è stata veramente evidente. Nerazzurri prepotenti, strapotenti, nel primo tempo, chiuso 4-1 e a segno già nel primo minuto Poi in allenamento nel secondo. È una macchina ben oliata e suscettibile ancora di miglioramenti la Beneamata, perfino divertente da vedere (lo ha ammesso anche Conte), che crea una quantità spropositata di pericoli (oltre ai cinque gol, due traverse e svariate altre occasioni) e subisce un po’ troppo, nonostante il cambio di due difensori su tre (dentro de Vrij e Skriniar accanto al confermato – e da rivedere – Kolarov). Un imperdonabile errore di Handanovic e una disattenzione difensiva lasciano a Caprari il gusto amaro della doppietta, ma per il resto non c’è storia. Hakimi è una freccia imprendibile e serve assist perfetti, Sensi sulla strada del ritorno ai livelli di fine 2019, Sanchez nel ruolo di trequartista un rifinitore insidioso. Poi c’è il solito Lukaku con il pallottoliere, Lautaro maestro dei grandi gol e tanto altro, compreso un Gagliardini capace di assist, gol e traversa. La mediana con Gagliardini, Vidal e Sensi funziona, Young e Hakimi ai lati sono due spine nel fianco di qualsiasi difesa. E l’Inter va, in attesa della Lazio.
BENEVENTO: Montipò; Maggio (1′ st Foulon), Caldirola, Glik, Barba (37′ pt Letizia); Schiattarella, Dabo (26′ st Hetemaj), Ionita; Caprari, Insigne (1′ st Tuia); Moncini (18′ st Lapadula). A disposizione: Manfredini, Gori, Del Pinto, Improta, Di Serio, Sau, Falque. Allenatore: Inzaghi
INTER: Handanovic; Skriniar, De Vrij, Kolarov; Hakimi, Gagliardini (36′ st Eriksen), Vidal (7′ st Barella), Young (20′ st Perisic); Sensi (20′ st Brozovic); Lukaku (20′ st Lautaro), Sanchez. A disposizione: Padelli, Radu, Ranocchia, Dalbert, D’Ambrosio, Bastoni, Pinamonti. Allenatore: Conte
MARCATORI: 1′ pt Lukaku (I), 24′ pt Gagliardini (I), 28′ pt Lukaku (I), 24′ pt Caprari (B), 42′ pt Hakimi (I), 26′ st Lautaro (I), 31′ st Caprari (B)
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