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INTER-LAZIO: LE PAGELLE DEI NERAZZURRI

Handanovic 8

Senza diverse parate decisive la Lazio si sarebbe qualificata ben prima, come (quasi) sempre, un uomo in più.

D’Ambrosio 6

È vero che soffre Correa, però si spinge spesso in avanti e procura il rigore. Qualche colpa sul gol della Lazio.

Skriniar 6,5

Coe sempre granitico. Qualche palla di troppo persa sulle ripartenze.

Miranda 6

Si vede che è difensore di mestiere. Non brilla, ma non si possono addossare le colpe sulla difesa.

Asamoah 5,5

Che dire, nessuna pecca particolare, dalla sua parte in difesa il lavoro lo fa, ma mai un’uscita che fa la differenza quando si tratta di salire.

Brozovic 6

Nella melma interista fatica a trovare il filo giusto del gioco, però almeno ci prova e tocca tante palle.

Gagliardini 5

Gioca un tempo e poi Spalletti lo manda negli spogliatoi. Chi l’ha visto?

Joao Mario 6

Non una serata da ricordare, però è uno dei pochi che spinge in avanti. Purtroppo le idee sono confuse.

Politano 6

Ci prova, sulla sua fascia corre, anche se non come nelle migliori partite. Però non fa la differenza.

Candreva 5,5

Ha anche l’occasione per segnare, la volontà non manca, ma mai un cross con la palla dove serve.

Icardi 6

Voto fino al 122′: 5. Gioca troppo arretrato, non aggancia una palla. Poi però non sbaglia il primo rigore e quello della serie finale, con cucchiaio.

Martinez 5

Impalpabile, sbaglia un altro gol sotto porta e il rigore.

Nainggolan 4,5

Difficile dargli di più, non sposta gli equilibri e si fa parare il rigore decisivo.

Soares 6

Qualche responsabilità sul gol, freddo a tirare il rigore, qualche lancio verso l’area.

Vecino 6,5

Appena entrato lascia il segno, contribuendo alla verticalizzazione del gioco, poi si spegne alla distanza. Sfiora il gol di testa.

Spalletti 5

Nel calcio (e nella vita) ci vuole anche fortuna e la fortuna aiuta gli audaci (e i vincenti). Le prova tutte, cambia moduli e interpreti, ma l’Inter sta vivendo uno dei peggiori momenti da quando è arrivato: niente gioco e niente risultati. La situazione si fa pesante e sono spesso gli uomini su cui ha scommesso a tradirlo, leggi Nainggolan. In campo non va lui, ma la campagna acquisti è stata fatta sulle sue indicazioni ed è lui che deve dare un gioco (e risultati) alla squadra.

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