Si ricomincia da Milano, dopo una settimana di delusione, polemiche e richieste. Con Antonio Conte che alla vigliala ha ribadito il suo messaggio: pretendo tanto da me, dai miei giocatori e da tutta la società, altrimenti non cambierà niente e avremo vivacchiato. E Marotta che nel pre-partita ha confermato la linea della società e l’identità di vedute con l’allenatore. Ma non c’è dubbio che proprio da Inter-Verona passa un pezzo del futuro nerazzurro dopo la delusione di Champions. E poi la Serie A insegna che sono proprio queste le partite dove bisogna mantenere alta la tensione e fare la differenza. San Siro lo sa e risponde con 65.000 spettatori. Inter che si affida a Bastoni dietro e lascia a riposo Godin, mentre davanti è riconfermata la LuLa e a centro campo Lazaro e Biraghi sono i terminali esterni e l’insostituibile Brozovic e l’altrettanto insostituibile Barella affiancano Vecino. Si parte con le squadre corte e le difese alte. Juric disegna un Verona veloce a ripartire con almeno tre uomini e sul lato del tandem Biraghi-Bastoni spesso arriva nell’area nerazzurra o in prossimità. Ma è dal lato opposto, quando l’Inter aveva riconquistato il pallino della partita, che arriva la doccia fredda per San Siro, con Zaccagni che buca la difesa nerazzurra e viene steso da Handanovic. Con gli scaligeri in vantaggio la reazione dell’Inter non si fa attendere e per una decina di minuti è assedio alla porta difesa da Silvestri ma, nonostante un paio di chiare occasioni, l’Inter non passa e le scorie della serata di Dortmund si impadroniscono di San Siro.
I nerazzurri sono a tratti lenti e prevedibili, Barella al centro sembra ancora indolenzito dalle sfuriate di Coppa mentre Brozovic è attento in regia e in copertura ma non riesce a trovare la giocata vincente. Si riparte con lo stesso copione: nerazzurri avanti e Verona chiuso nella sua metà campo. L’Inter però si fa più pericolosa e, nonostante l’ingresso di Candreva al posto di Biraghi, dal quale passano la maggior parte delle azioni offensive, il gol arriva dalla parte opposta, da un preciso cross di Lazaro per la testa di Vecino. Gli ultimi 25’ sono un assalto alla porta del Verona. Entra anche il baby Esposito a 10’ dalla fine, ma la firma del vantaggio nerazzurro è un eurogol di Nicolò Barella che all’82’ fa alzare in piedi tutto lo stadio per una standing ovation. E l’Inter va ancora, soffrendo, ma il risultato è sempre da tre punti. E questa sera l’applauso più grande va ai 65.000 di San Siro, il dodicesimo uomo in campo della Beneamata.
La cronaca
Al 4’ Biraghi tira direttamente in porta su punizione dal lato destro. Al 6’ Salcedo impegna a terra Handanovic. Al 9’ contropiede nerazzurro con Biraghi che serve Martinez in area: l’argentino ci mette il piede ma viene chiuso da Silvestri. Al 12’ Lazaro si libera davanti all’area e lancia lungo per Lukaku. Al 17’ Handanovic centra Zaccagni nel tentativo di anticiparlo: rigore per il Verona realizzato da Verre che porta in vantaggio gli scaligeri. Al 24’ scalda la mira Lukaku, servito in area ma con Silvestri attento alla parata ravvicinata, un minuto dopo il belga ci prova con un diagonale a fil di palo dall’interno dell’area. Al 26’ è Brozovic a impegnare Silvestri sul filo della traversa dal limite. Al 31’ ammonizione per Brozovic autore di un fallo tattico su una ripartenza del Verona. Al 34’ giallo per Zaccagni. Al 36’ de Vrij impegna Silvestri con un tiro centrale da fuori. Al 41’ cartellino giallo per Martinez che interviene in ritardo con un tackle. Al 43’ San Siro grida al gol: Vecino calcia in porta da posizione defilata e Silvestri la prende all’ultimo quando la palla sembra avere superato la linea, ma è solo un’illusione ottica. Al 44’ cross di Brozovic per la girata di testa centrale di Lukaku, facile preda di Silvestri.
Al 52’ cross basso di Lazaro che prende in controtempo i compagni. Al 54’ Lazaro va giù in area ma non c’è fallo. Al 57’ Lautaro tenta lo slalom in area ma non riesce a passare la cortina scaligera. Al 59’ rasoterra dal limite di Lukaku fuori di poco. Al 60’ traversone di bastoni: Lukaku tenta l’acrobazia ma la palla va a lato. Al 64’ Bastoni allarga per Lazaro: cross preciso per la zuccata di Vecino che riporta la partita in parità. Al 69 cross basso di Candreva che diventa un tiro in porta, parato. Al 72’ Bastoni impegna l’estremo difensore scaligero con un tiro potente dal limite. Al 72’ la palla passa pericolosamente tra le gambe di tutti i difensori scaligeri e di Lukaku a pochi passi dalla linea di porta. Al 75’ ci prova Candreva dalla trequarti:
il suo tiro a giro finisce fuori di poco. Al 79’ sciagurato retropassaggio dei giocatori del Verona, ma Lukaku spreca un’occasione d’oro telefonando un colpo di testa per Silvestri. All’82’ Barella dalla trequarti si inventa un tiro a giro imprendibile per il pareggio nerazzurro. Al 92’ Lazovic serve Stepinski in area, la palla però va alta.
Le formazioni
INTER: Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Lazaro (‘84’ D’Ambrosio), Vecino, Brozovic, Barella, Biraghi (62’ Candreva); L.Martinez (80’ Esposito), Lukaku.
HELLAS VERONA: Silvestri; Rrahmani, Gunter, Empereur; Faraoni, Amrabat, Pessina, Lazovic; Verre (64′ Henderson), Zaccagni (50’ Tutino); Salcedo (84′ Stepinski).
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