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Rovigo, inaugurazione del Festival Solidaria

Quinta edizione

Rovigo, inaugurazione del Festival Solidaria.

Sabato è stato dato il via al Festival Solidaria, la quinta edizione del Festival della solidarietà e del volontariato promosso dal Centro Servizi per il Volontariato di Padova e Rovigo in collaborazione con il Comune di Rovigo e il Comune di Padova e il coinvolgimento di moltissimi soggetti diversi tra istituzioni ed Enti del Terzo Settore. La parola chiave sarà “desiderio”, un termine che racchiude in sé diverse sfaccettature e che fungerà da fil rouge per i tanti eventi che compongono il cartellone. 

Per la prima volta, il Festival si svolgerà in contemporanea tra le province di Padova e di Rovigo fino al 2 ottobre, raccogliendo nel suo programma conferenze, spettacoli, concerti, laboratori e presentazioni di libri.

Nel corso dei dieci giorni di Festival saranno condivisi “i desideri del mondo del volontariato”, con la consapevolezza che è l’intera comunità a doversi far carico del benessere di tutti. Solo insieme è possibile uno sviluppo sostenibile, garantire una solidarietà internazionale ed una comunità inclusiva. Solo se sapremo non lasciare indietro nessuno, vi sarà la possibilità di farlo anche per ciascuno di noi.

Salute e benessere non possono essere “di qualcuno” o “per qualcuno”, così come non possiamo immaginare che sia compito di altri costruire società giuste ed eque. Quando parliamo e difendiamo i valori della cittadinanza attiva e responsabile, non si tratta di pensare ad azioni eroiche di uomini e donne particolarmente ispirati, ma si tratta di guardare al nostro quotidiano impegno in famiglia oppure nel lavoro, come a quegli ambiti in cui possiamo fare la differenza come cittadini, con responsabilità e rispetto verso la comunità e l’ambiente che ci circonda e di cui siamo, inevitabilmente, una piccola ma significativa parte. 

Inoltre saranno esplorati i desideri dei giovani, spesso definiti speranza per il futuro a cui però va innanzitutto garantito un presente, un “qui ed ora” in cui devono essere chiamati ad assumersi l’onere e l’onore di guidare le nostre comunità oltre ogni diffidenza e oltre ogni logica conservativa.

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