Siracusa, progetti “verdi” contro i cambiamenti climatici, in arrivo 663 mila euro dallo Stato: presto 160 nuovi alberi e per irrigare sarà riutilizzata l’acqua piovana
Si tratterà di mettere a dimora 160 alberi e di realizzare una serie di opere per sostituire le pavimentazioni che ostacolano il rilascio di calore con materiali e accorgimenti che invece lo favoriscono
Siracusa, progetti “verdi” contro i cambiamenti climatici, in arrivo 663 mila euro dallo Stato: presto 160 nuovi alberi e per irrigare sarà riutilizzata l’acqua piovana.
La lotta agli effetti dei cambiamenti climatici in città passerà anche attraverso la realizzazione di una serie di “progetti verdi” che contribuiranno all’eliminazione della cosiddette “isole di calore” e a contenere l’inquinamento. Gli interventi sono contenuti in tre linee finanziate con 663 mila euro dal ministero per la Transizione ecologica nell’ambito di un programma sperimentale nazionale dedicato esclusivamente alle aree urbane. Progetti per i quali al Comune sono arrivati i complimenti della commissione giudicatrice e dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra).
I dettagli delle opere sono stati presentati stamattina dal sindaco, Francesco Italia, e dagli assessori al Verde pubblico e all’Ambiente, Andrea Buccheri e Giuseppe Raimondo, in una conferenza stampa tenuta nella sala “Ferruzza-Romano” dell’Area marina protetta del Plemmirio. Presenti i delegati dei quartiere nei quali si interverrà.
In gradi linee, si tratterà di mettere a dimora 160 alberi e di realizzare, nei siti che li accoglieranno, una serie di opere per sostituire le pavimentazioni che ostacolano il rilascio di calore, come quelle in l’asfalto o in cemento, con materiali e accorgimenti che invece lo favoriscono oltre che sostenibili dal punto di vista ecologico.
«A fronte del finanziamento da quasi 7 milioni di euro – ha detto il sindaco Italia – ottenuto per la realizzazione di un archeo-parco tra viale Scala Greca e viale Santa Panagia, in questo caso parliamo di opere meno corpose ma molto significative, che, tengo a ricordare, sono il frutto del lavoro dell’ex assessore Carlo Gradenigo. Significative innanzitutto perché interesseranno varie zone della città, fino a Belvedere e Fontane Bianche, e poi in quanto estendono agli spazi pubblici una concezione del verde innovativa dal punto di vista delle soluzioni tecniche, come nel caso di piazza Adda».
Tra piazza Adda e largo 2 Giugno sarà realizzato un intervento di “rigenerazione e infrastrutturazione verde”. Una parte dell’attuale pavimentazione, infatti, sarà sostituita con opere drenanti per il recupero dell’acqua piovana, che sarà depurata e conservata nel sottosuolo in apposite vasche per il successivo riuso nell’irrigazione dei nuovi alberi e del parco “Dino Cartia”. Nelle aree dedicate a parcheggio saranno messe a dimora 27 piante ombreggianti.
Una seconda linea di intervento è dedicata a 3 scuole. Saranno create barriere ombreggianti all’istituto Raiti di via Pordenone, alla materna Montessori di via Mazzanti e alla Martoglio di via Monsignor Caracciolo.
Il terzo progetto è quello delle “oasi verdi alberate” da realizzare, sempre con gli stessi criteri ecologici, in cinque diverse zone della città: il parcheggio di via Augusta; un’area tra via Vanvitelli e via Sofio Ferrero; piazza Silvestro Rossello a Belvedere, destina a parcheggio e a mercato; il parcheggio di via Tersicore a Fontane Bianche; l’area antistante la scuola Costanzo di viale Santa Panagia.
Per l’assessore Buccheri, «importanti saranno le barriere arboree a protezione delle scuole e l’area verde di via Vanvitelli perché si tratta di un’area comunale che diventerà un piccolo parco in una zona fortemente cementificata. Qui – ha aggiunto – l’intervento punterà al doppio obiettivo della mitigazione del calore e del decoro urbano attraverso la riqualificazione. La difesa dell’ambiente è ormai una costante delle nostre scelte e con questo spirito abbiamo deciso di modificare il progetto della nuova piazza Euripide dove aumenteremo il numero degli alberi».
L’assessore all’Ambiente, Giuseppe Raimondo, evidenzia l’aspetto sperimentale dei progetti. «Oltre a un aspetto estetico delle opere – spiega – c’è anche quello infrastrutturale. A piazza Adda e negli altri siti, il recupero dell’acqua piovana e la sua depurazione è una vera innovazione perché per la prima volta non si pensa solo piantare degli alberi ma anche alla loro irrigazione senza attingere risorse idriche dell’acquedotto. Si tratta di una strada che non potrà che essere percorsa anche in futuro».
Le isole di calore si formano in città per effetto delle superfici in asfalto e in cemento che non consento la traspirazione del terreno. La conseguenza è l’innalzamento delle temperature in quelle aree fino a 5 gradi, con una serie di effetti in termini di qualità della vita e di consumi energetici. Con questi progetti si punta, dunque, a favorire la mitigazione climatica, a migliorare il drenaggio urbano ma anche l’assorbimento di emissioni, inquinanti e polveri sottili. Risultati indotti saranno la riqualificazione urbana delle aree e l’abbattimento delle barriere architettoniche esistenti.
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