Rovigo, dimissioni del sindaco Edoardo Gaffeo
La comunicazione questa mattina, nel corso di una conferenza stampa insieme a tutti gli assessori della Giunta.
Rovigo, dimissioni del sindaco Edoardo Gaffeo
Dopo il comunicato del PD di ieri sera, che dichiarava l’uscita del partito dalla maggioranza, il sindaco Edoardo Gaffeo ha rassegnato le dimissioni. La comunicazione questa mattina, nel corso di una conferenza stampa insieme a tutti gli assessori della Giunta.
Ecco quanto dichiarato
“Dopo l’ennesima puntata di una storia che si sta trascinando ormai da tempo c’è stata una nota ufficiale di un organismo legittimamente eletto di un partito che fa parte di questa maggioranza il Partito Democratico, il quale ha usato parole inequivocabili, definendo questa come un’amministrazione che non ha saputo ascoltare, non ha voluto coinvolgere e non ha saputo governare, anzi che ha prodotto i danni che sono sotto gli occhi di tutti. Ricordo che il PD è rappresentato in Giunta da 3 assessori che ringrazio per essere qui oggi, da un presidente del Consiglio Comunale, da un presidente di ASM spa, da un presidente del Collegio sindacale di una partecipata indiretta che è Ascopiave, da un componente del consiglio di amministrazione di ASM set. Quindi che il PD possa affermare di non essere coinvolto nell’amministrazione è palesemente sconfessato dal contributo che questa forza politica ha dato e sta dando alle attività amministrative che noi abbiamo portato avanti fino a questo momento. Queste sono quindi delle accuse per quanto mi riguarda, non accettabili. Credo che questo modo di fare sia poco serio e segnala un ulteriore tentativo di non assumersi delle responsabilità conclamate mettendole sulle spalle di altri, perché è noto per statuto che chi dovesse effettuare un voto di sfiducia nei confronti di un amministratore di un ente locale in cui è formalmente parte della maggioranza, poi ha una serie di sanzioni da parte degli organi del partito di riferimento. Quindi è chiaro che stiamo parlando di “giochini”, di cui prendo atto ma che non fanno parte del mio modo di essere.
Credo che questa amministrazione abbia lavorato al meglio delle sue possibilità, sicuramente ci sono ancora molte cose da fare per i cittadini. Sono molto dispiaciuto perché credo che l’elettorato del PD non si meriti questa classe dirigente. Non se la merita! Sono profondamente convinto che chi vota PD abbia idea di una gestione del bene comune che non è in linea con quella manifestata con prese di distanza a mezzo stampa ripetute da oltre un anno. Fino a che si è trattato di assumermi responsabilità e fare in modo che l’azione amministrativa continuasse, accettando anche attacchi e in alcune fasi offese personali, sono andato avanti ma non posso accettare le minacce come quelle contenute nel comunicato mandato alla stampa in cui si chiarisce che non c’è nessun accordo su quali azioni amministrative debbano essere portate avanti nell’ambito di una maggioranza per il bene della città.
Ringrazio le assessore Benedetta Bagatin e Giorgia Businaro, che anche nel corso degli ultimi giorni si sono attivate per cercare di individuare una serie di punti di azione amministrativa che potesse essere ritenuta strategica, da mettere a disposizione della città nel corso dei due mesi e mezzo che sarebbero rimasti a questa amministrazione prima dei 45 giorni in cui scatta l’amministrazione ordinaria. Il comunicato di ieri sera ha segnato in maniera inequivocabile che anche questo ulteriore tentativo è miseramente fallito e di fronte a tutto questo, io personalmente ne ho preso atto ed ho rassegnato le dimissioni. Non è un saluto definitivo, fra 20 giorni quando le dimissioni diventeranno ufficiali, farò una serie di considerazioni anche sull’opportunità di rimettere in moto un’azione amministrativa a partire da giugno 2024 ovviamente escludendo in maniera categoria questo Partito Democratico. Sono molto dispiaciuto nei confronti della città che credo non si meriti tutto questo, ma ci sono questioni di dignità personale che non possono essere sottaciute, quindi a questo punto la decisione è irrevocabile. In questi venti giorni, continueranno le azioni di natura amministrativa sulla base della normativa Tuel, mettendo a disposizione dell’amministrazione tutti gli atti che riteniamo utili per la collettività, tra cui una delibera di indirizzo per l’attenzione eventualmente di un consiglio comunale che volesse adottarla, per quanto riguarda l’indirizzo politico sulla gestione del bando per le piscine, le prese d’atto relative a come costruire le variazioni di bilancio per far si che i soldi vengano messi a disposizione per i lavori delle piscine e altre questioni del genere che sono nell’interesse della città e che con prese d’atto di queste ore una parte politica ben precisa ha deciso scientemente di far naufragare. Ci sono responsabilità politiche evidenti”.
Solidarietà da parte del vice sindaco Roberto Tovo e di tutti gli assessori, sia sul piano personale che amministrativo. In particolare l’assessore Bagatin ha dichiarato: il gruppo del PD inequivocabilmente e indiscutibilmente è uscito dalla maggioranza. E’ l’atto più inaccettabile che un gruppo politico, la maggiore forza di centro sinistra in Italia il gruppo del PD possa fare. Non c’è altro da aggiungere, rimangono solo macerie politiche e umane”.
Riproduzione riservata © Copyright La Milano